Gio. Dic 26th, 2024

Tra pastiere, Pigne, colombe, ovviamente artigianali, la Pasqua in Campania è sempre un tripudio di sapori e di colori, in modo particolare nell’atteso momento del dolce, cui si aggiunge poi il ben più “mondializzato “ uovo di cioccolato, dove si raggiungono vette  importanti nelle attività dolciarie piccole e grandi soprattutto delle aree interne o nelle vetrine dei maggiori pasticcieri della zona napoletana. Ma cosa ci beviamo su ? Non siamo terra di grandissima vocazione di  Vini Passiti ma se ne fanno sempre di più e sempre più buoni, per questo conviene creare l’abbinamento con i nostri grandi dolci, quindi vediamo 4 dolci e 4 passiti giovani di territorio. 

La Pigna o casatiello dolce è tradizionale del casertano e della zona flegrea, forse è il meno dolce delle preparazioni pasticcere pasquali, con eccezione dei diavulilli sulla glassa, io ci abbinerei Foxtail, il vino dolce di Coda di Volpe del Sannio di Claudio Quarta Vignaiolo in Cantina Sanpaolo a Tufo in Irpinia, i suoi sentori di frutta secca e gialla e miele, come la bassa acidità propria del vitigno appena necessaria per domare i sentori più dolci , ne fanno  un elegante compagno della Pigna casalinga. 

La Pastiera classica, con grano cotto ma senza crema e i fiori d’arancio che inebriano al taglio invece, la vediamo con Eribiano, il Passito di Agostinella di ‘ A Cancllera a San Lorenzello, nella Valle Telesina, dove gli esperimenti della Famiglia Lavorgna hanno portato, oltre che allo spumante Nove Lune con questo vitigno,  al passito con le uve stramature e il tutto anche grazie ai piccoli graticci sulla “mansarda” della masseria; sentori decisi, mielati e aromatici che possono avvolgere il palato “appastierato  in un vortice di…piacere… tutto sannita.

Di Colombe ce ne sono ovviamente tante ma una artigianale che nel soffice impasto vede magari frutta candita di albicocca e cioccolato può essere abbinata con Chicco d’Oro, il Passito di Fiano di Tenuta del Cavalier Pepe ancora  in Irpinia ma stavolta a San’Angelo all’Esca, dolce e morbido il sentore spiccato di albicocca che accompagna i nostri bocconi al fin del pasto. 

Uovo di cioccolato fondente, che fare? Ecco che ci sovviene il Moscato di Baselice Passito , che tanta parte sta avendo in cantine sannite vogliose di sperimentazioni ben tollerate dal prezioso Moscato Bianco mai stucchevole, cremoso e con notevole persistenza aromatica. Un must per conoscerlo meglio è senza dubbio quello proprio  di Masseria Parisi di Baselice, ovvero Zingarella,   li dove il Fortore, come in una valle siciliana…. esalta il vino “apiano” degli antichi, ovvero il preferito dalle api, per la sua dolcezza. 

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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