Dom. Dic 22nd, 2024

Dell’annata 2019 è possibile degustare le prime  bottiglie di nuove cantine che ravvivano ancora di più il mondo del Pallagrello  di Terra di Lavoro; è la volta, per  la nostra bocca, di Nais e Lydia,Pallagrello Nero e Bianco di Le Cantine di Hesperia di Castel Campagnano, gestita dall’Enologa Anna Della Porta, in veste di proprietaria della vigna, trattandosi dei fazzoletti di terra di famiglia  ( come lei stessa li chiama) mettendo a frutto 30 anni di esperienza contadina familiare continuata con una conduzione biologica e la bassa resa elevata a valore di coltivazione. Ad Anna facemmo un’intervista su questa nuova avventura che potete rileggere cliccando qui 

Nel verde di Castel Campagnano, in vigne allevate a pergola, a 170 mt s.lm,  nei 2 h e mezzo si ottiene dalle uve a bacca rossa  il Nais, Pallagrello Nero, e  da uve  a bacca bianca nasce Lydia,  per un allevamento questa volta a  Guyot. Conosciamoli entrambi: 

Lydia è il nome di una donna forte e decisa come Anna, prodotta in 1500 bottiglie con l’utilizzazione dei vitigni a bacca bianca dell’azienda, ovvero Pallagrello Bianco e Fiano innanzitutto. L’impianto è recentissimo, risalente al 2016,  per un allevamento a Guyot ed una resa per ettaro di 50 q.li, mentre la vinificazione è in acciaio a temperatura controllata max 16 °. Il vigore del vitigno lo si ritrova tutto nel bicchiere in cui il sentore di albicocca e pesca si abbraccia con la camomilla donata dal Fiano. Un’ etichetta pronta per regalare ottime sorprese anche nella ristorazione di medio livello del territorio, appena si potrà.. . vorremmo vederlo spesso campeggiare sulle tavole ritrovate.

Nais è un nome che evoca la novità, ed  è prodotto in solo 1000 bottiglie; io da sempre preferisco che le etichette di pallagrello nero abbiano qualche anno in più, ma decido di aprirlo essendo per me un esordio assoluto  con la cantina. Oltre al Pallagrello c’è un 15 % tra  Pizzutella e Camaiola, proprio perchè Castel Campagnano è terra di confine col Sannio e la Valle Telesina del Camaiola, mentre la pizzutella non è da confondere con l’ uva bianca da tavola  più famosa in Puglia, ma si tratta di  un vitigno raro delle nostre campagne, già utilizzato da altri vignaioli insieme al Pallagrello nero. Qui l’impianto è di famiglia, con circa 80 anni di età, nell’allevamento a Pergola con una resa per ettaro di 30 q.li e una vinificazione in acciaio. 

 Il Nais rivela una buona complessità conferita soprattuto da piacevoli sensazioni tanniche proprie della gioventù del pallagrello, chiaramente si distinguono in successione frutti rossi che tra qualche anno saranno ancora più evidenti ed avvolgenti, cosi’ come gli accennati  sentori speziati; una bottiglia di degustare subito ma un’altra di sicuro da conservare, poichè l’evoluzione di Nais sarà una pagina importante del mondo del Pallagrello Nero. Prevediamo verticali nei prossimi anni….

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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