Agrocepi e APCI invitano le istituzioni ad affrontare con serietà e concretezza la pesantissima situazione in cui versa l’intero comparto agroalimentare e della ristorazione, da oltre un anno messo a dura prova dall’emergenza pandemica.
Per la ripresa del settore non servono solo ‘cerotti’ ma soluzioni strutturali e strategiche, che davvero siano la base per una ripartenza del settore, oggi al collasso.
Le due associazioni di categoria, Agrocepi e APCI, rispettivamente in rappresentanza del comparto agroalimentare e di quello della ristorazione, chiedono insieme un piano che possa aiutare a costruire la nuova normalità alla quale tutti dovremo adeguarci.
Sintetizzano le richieste dei rispettivi associati in alcuni punti fondamentali, sui quali chiedono un intervento immediato delle istituzioni:
- Indennizzi più solidi per l’intero comparto con meccanismi di liquidità alle imprese che siano meno rigidi, rispetto a quanto proposto nel Decreto Liquidità del 2020;
- Proseguimento del Bonus Ristorazione istituito dal precedente Governo tramite il MISE e il MIPAAF;
- Riadattamento delle politiche finanziarie del 2020/2023 con prolungamento dei piani di ammortamenti da 2+6 a 3 + 12;
- Riorganizzazione strategica a lungo termine del comparto HORECA, attraverso la creazione di linee guida condivise, che permettano ai ristoranti (e alle attività assimilabili) di diventare vere e proprie imprese “ agili e fluide”;
- Richiesta di rimodulazione dei codici Ateco e per la realizzazione di una Legge Quadro della ristorazione, con l’istituzione di un comitato interministeriale tra MISE, MIPAAF, MiBACT e MAE che valorizzi e coordini il settore HORECA e AGROALIMENTARE, con l’obiettivo in futuro di creare un apposito Ministero dell’agroalimentare, dell’enogastronomia e dell’Horeca;
- Misure strutturali che consentano una migliore cooperazione tra la filiera agroalimentare, della distribuzione e della ristorazione;
- Riduzione del peso fiscale, previdenziale e contributivo per le imprese del settore agroalimentare, horeca e distribuzione alimentare, che si aggregano in rete o in altre forme.
- Facilitazione e agevolazione fiscale per la ristorazione al fine di proporre prodotti del territorio all’interno dei propri locali, valorizzando la produzione agricola e alimentare Made in Italy;
- Rimodulazione di tasse e imposte (dirette e indirette) su policy impiegate dalle aziende ristorative (e assimilabili) che impiegano prodotti o fonti energetiche a basso impatto ambientale
- Politiche che facilitino la promozione all’estero del Made in Italy attraverso attività con le Ambasciate
- Investire sui giovani, agevolando l’istituzione di relazioni con i Ministeri dell’Istruzione e dell’Università e ricerca per la riscrittura dei nuovi profili e delle competenze necessarie per le figure professionali del settore.