Ad Alvignano, ai piedi del Matese, la qualità e i progetti di una famiglia protagonista dell’oro bianco dop della Campania.
Una storia campana, di monti e di formaggi, quella che si raccoglie nel Caseificio Lattai Ponticorvo ad Alvignano; il loro viaggio imprenditoriale inizia alla fine degli anni ’60 con nonno Antonino che, originario di Piano di Sorrento, portava dai Monti Lattari a quelli del Matese la sua passione per la lavorazione dei formaggi, aprendo il suo caseificio nel comune dell’Alto Casertano che guarda il massiccio matesino, costituendone una delle porte di ingresso. Dopo tre generazioni arriva il progetto Lattai Ponticorvo, di cui è protagonista Luca Ponticorvo e il figlio Antonino. Ovviamente è la Mozzarella di Bufala il cuore delle attività di casa Ponticorvo, quelle bufale che ogni mattina danno all’azienda il latte necessario per essere inserito nelle linee dedicate alla DOP del caseificio. Gli allevamenti circondano il caseificio in vari pascoli della verde e ricca terra che immette Alvignano nella piana alifana, una zona sempre più capace di ospitare allevamenti di Bufale, in un ambiente più rispettato che altrove, anche nei campi. Il plesso sulla Telesina, comodissimo per la mobilità, che ospita il caseificio è moderno e funzionale, un laboratorio di caseificazione capace di offrire un ambiente di lavoro spazioso e adatto alla flessibilità della produzione richiesta dal mercato della Mozzarella Dop, soprattutto in questi tempi di stop and go della ristorazione e dell’export, spazio anche ad una vasta produzione di fior di latte vaccino sempre con il latte dell’alto casertano.
A cm 0 il punto vendita che si dota anche di un bar e di un negozio del gusto con varie eccellenze nazionali e regionali, dai salumi ai dolci, alla birra artigianale, ma soprattutto un luogo pensato ( ed utilizzato fino ai mesi precovid), anche per l’accoglienza di turisti e visitatori. E qui deve scattare il plauso alla famiglia Ponticorvo; troppo pochi ancora, almeno in provincia di Caserta, i caseifici pensati anche per accogliere e che possano essere punto di destinazione di turismo gastronomico. Qui si assiste ad un’ottimo esempio con un ampio parcheggio in cui bus turistici possono sostare, postazioni di degustazione nel piano superiore del punto vendita, la possibilità di vedere le fasi di lavorazione della Mozzarella e costruire poi la propria esperienza sensoriale, tutto ciò fa di questa realtà una delle mete di quel “turismo del bianco” che troppe volte è stato snobbato da produttori ed allevatori, al netto pure di grandi esperienze come Barlotti a Paestum e la fattoria Didattica Ponterè a Cancello ed Arnone per citarne alcune. Caratteristico è il ristrutturato camion Fiat degli anni ’50 per il trasporto latte, con gli antichi contenitori “dimostrativi” in alluminio, una chicca anche per gli appassionati di mezzi storici.
Lattai Ponticorvo ha un approccio partecipativo , non “distributivo” con ristoratori e pizzaioli che hanno un progetto ben preciso dedicato al cibo, tra questi protagonisti, nel mondo pizza, c’è Luca Doro, volto della trasmissione di La 7 MicaPizzaeFichi e 2 spicchi Gambero Rosso 2021, che si è rivisto nella filosofia di Luca ed Antonino riguardo la qualità della mozzarella di bufala campana dop. Nella sua pizzeria di destinazione, a Macerata Campania, segnalata anche dalle guide Il Golosario e Osterie d’Italia Slow Food, insieme a tantissimi prodotti “buoni, puliti e giusti, che caratterizzano le sue creazioni, trova spazio solo la mozzarella dop di Lattai Ponticorvo, tanto da segnalarlo visivamente anche nel suo menù digitale. Dichiara il pizzaiolo maceratese: -“ La qualità della Mozzarella di Bufala Campana Dop, fantasie come la stracciata, ma anche il Fior di latte, sono essenziali in una pizzeria che vuole dare sempre il meglio ai propri clienti. Con Lattai Ponticorvo so bene cosa metto sulle mie pizze e la gente sa bene cosa stanno mangiando. Quando ho tempo vado ad assistere di prima mattina alle fasi di produzione, vado a vedere con Luca e Antonino le bufale, e mi incanto a tanta capacità e tantà bontà, farla ritrovare nel piatto è un piacere”.