Dom. Dic 22nd, 2024

Sono ormai un centinaio le piccole aziende della Campania classificabili come microbirrifici artigianali, una filiera che ha consentito a tanti giovani di restare nel nostro territorio, di valorizzare produzioni locali inventando birre con le eccellenze della Campania, che spesso sono il volano di notorietà per borghi e località poco note . E’ un comparto giovane e perciò fragile, colpito dal Covid proprio quando il consumatore medio stava maggiormente direzionandosi verso il prodotto artigianale nei bar, ristoranti e pizzerie, a scapito dei grandi brand nazionali e internazionali in cui luppolo e malto, per non dire altri ingredienti, sono davvero limitati. Eppure questi imprenditori, non forti e giovani, che hanno aperto anche grazie a progetti di incentivo all’imprenditoria giovanile, rischiano davvero di essere travolti dal Covid. i mancati incassi della Chiusura dei locali di somministrazione non sono sostituibili dalla vendita online al consumatore finale, c’è poco da fare.E’ questo un comparto che ben poco ha a che fare con la cultura massificante del bere della Movida ma vive nella gastronomia di qualità. Come accaduto a marzo,  l’emergenza Covid-19 potrebbe nuocere gravemente alla birra indipendente, in tutta Italia, perché, se da una parte il Decreto Ristori ha previsto un buon contributo a favore di bar, pub e ristoranti, direttamente interessati dalle restrizioni degli ultimi provvedimenti per contenere i contagi, dall’altra non ha prestato attenzione alle aziende e ai codici Ateco di quella filiera strettamente legata al mondo della somministrazione, come i produttori indipendenti di birra artigianale. Finora c’è stata la mobilitazione di Unionbirrai e delle associazioni di settore che possono interloquire col Governo per inserire nel decreto ristori ter un sostegno a questo comparto che, teoricamente, può stare aperto anche in Zona Rossa , continuando a produrre birra…ma per chi???.

Anche la Regione Campania può fare qualcosa, nelle ultime settimane della scorsa legislatura fu approvata la prima legge regionale per il settore, va subito finanziata ed attivata, in modo tale da far avere un sostegno in questo anno terribile a chi ha davvero più fragilità di altri. 

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.