Sulla Filiera corta dei piccoli produttori della Campania il combinato disposto tra contributo ristoratori e nuovo regolamento regionale su trasformazione, confenzionamento , lavorazione dei prodotti agricoli può essere la chiave di volta per reagire alla crisi dei tempi di Pandemia. Ora è necessario che sempre di più i ristoratori e pizzaioli campani puntino delle filiera corte locali e che i piccoli produttori campani siano in grado di farsi trovare pronti.. per non lasciare spazio ad altri.
Da un lato si incentivano gli acquisti made in italy da parte dei ristoratori, dall’altra si rende, in Campania, più facile produrre e vendere i propri prodotti. Ecco i due provvedimenti il primo del decreto Agosto da parte del Governo Conte, attuato anche da una proposta della Federazione Italiana Cuochi, il secondo da parte della Giunta De Luca.
Lo stanziamento di 600milioni approvato nel DL Agosto è specifico per gli esercizi di ristorazione che abbiano subito una perdita di fatturato da marzo a giugno 2020 di almeno il 25% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Questi locali potranno ottenere un contributo a fondo perduto per l’acquisto di prodotti di filiere agricole, alimentari e vitivinicole da materia prima italiana. Il sostegno minimo è di 2.500 euro secondo il comunicato ufficiale di Palazzo Chigi. Le Associazioni, Coldiretti in testa, nel ritenere molto positivo il provvedimento, “Con il “Bonus filiera Italia” si interviene in modo integrato per il Made in Italy”, auspicano anche che nei ristoranti sia specificato la provenienza dei prodotti.
“Siamo grati alla Ministra dell’agricoltura e alla Vice Ministra dell’economia Castelli per aver accolto la nostra proposta di un bonus a favore della ristorazione, finalmente una boccata d’ossigeno ad un intero comparto da troppi mesi sull’orlo del fallimento”. E’ il commento di Federcuochi. “E’ stato un lavoro di squadra – spiega Alessandro Circiello, il portavoce – portato avanti con Aldo Cursano, vicepresidente FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi). Abbiamo avuto anche il fondamentale sostegno di importanti soggetti quali Filiera Italia. Il Bonus ristoranti, discusso con la Castelli, mette a disposizione risorse rilevanti e uno strumento che dà liquidità al sistema e ossigeno alle imprese. Le risorse a fondo perduto garantiscono la possibilità immediata per i ristoratori di acquistare prodotti dalle aziende agricole, agroalimentari, della pesca. In questo modo si evita lo spreco alimentare: i vini, la frutta e verdura, i pesci, le carni, si stanno sprecando poiché il comparto ristorazione acquista solo il 40% della loro produzione. Grazie a questa legge viene dato respiro al mercato interno e si contrasta lo spreco alimentare, la perdita di migliaia di posti lavoro e la chiusura delle imprese”.
Proprio mentre si licenziava il provvedimento nazionale un’altra opportunità, con una decisa semplificazione era data dalla Regione Campania, infatti il 6 Giugno, la Giunta regionale della Campania ha dato il via libera al regolamento di attuazione per la lavorazione, trasformazione e confezionamento dei prodotti agricoli per il sostegno dell’agricoltura contadina che introduce la possibilità di trasformare, lavorare e confezionare i prodotti agricoli da destinare alla vendita e alla degustazione direttamente nelle cucine delle aziende agricole e agrituristiche
Il regolamento definisce i prodotti per i quali è possibile la lavorazione e trasformazione in particolare frutti, fiori, vino ed olive, erbe officiali, castagne, frutta a guscio, funghi, tartufi e zafferano, cereali e legumi; prodotti di origine animale, confetture, miele, prodotti della panetteria. Un regolamento che integra bene territorio e agricoltura, semplifica il lavoro degli agricoltori e che favorirà il rilancio delle aree interne a rischio spopolamento, tutti questi prodotti potranno sin da ora essere lavorati anche nella cucine delle aziende agricole e degli agriturismi.
Una svolta per tante imprese agricole che favorirà tante aziende familiari che vendono e fanno degustare prodotti agricoli che non si prestano ad una lavorazione industriale. Il regolamento semplifica procedure e consentendo la possibilità di trasformare, lavorare e confezionare quantitativi di prodotti da destinare alla vendita e alla degustazione direttamente nelle cucine aziendali.
Entusiaste le associzioni Coldiretti e Cia, qui sintetizzate nelle parole di Alessandro Mastrocinque segretario regionale Cia“Era semplicemente assurdo – prosegue il dirigente della Confederazione Italiana Agricoltori – che per poter vendere al dettaglio confetture o salumi prodotti a livello artigianale fosse necessario avere le stesse autorizzazione di chi lo fa a livello industriale. Un tema questo che sottoposi personalmente al Presidente De Luca e al Consigliere Mortaruolo in occasione della nostra assemblea regionale del febbraio 2019 trovando immediatamente una sua traduzione nella presentazione della proposta di legge da parte del Vicepresidente della Commissione Agricoltura. Quella visione oggi si rende concreta con la legge regionale n. 24 del 4 dicembre 2019”.
“Ritengo infatti – prosegue Mastrocinque – che soltanto quando si ascolta chi sta sul campo, chi conosce il territorio e la terra, si possono realizzare cose buone. Questa legge e l’approvazione di oggi del suo regolamento attuativo sono inoltre la testimonianza di quanto la conoscenza del territorio e delle sue problematiche innestata con il lavoro di squadra tra la Commissione, gli uffici regionali e le organizzazioni di categoria, risulti oggi più che mai imprescindibile. Nel ringraziare ancora una volta tutti, voglio sottolineare la sinergia che c’è stata in questi anni con il Presidente De Luca, la Commissione Agricoltura e in particolare con il vicepresidente Mortaruolo, promotore di questa legge, che in questi anni hanno saputo raccogliere la nostra idea di agricoltura e darle una prospettiva come nel caso del provvedimento oggi approvato in maniera unanime dal Consiglio”.