E’ quasi fatta per la “Rucola della Piana del Sele IGP” ottenere l’ambito riconoscimento. E’ stato pubblicato, infatti, sulla Gazzetta Ufficiale europea C254 di ieri 3 agosto 2020, la Domanda di registrazione che contiene anche il disciplinare di produzione.
Passati tre mesi e se nessun altro Paese membro della UE dovesse presentare osservazioni sulla proposta, la Commissione europea pubblicherà il regolamento di decisione con il quale la denominazione sarà ufficialmente approvata e registrata.
La Rucola della Piana del Sele interessa attualmente una superficie di circa 3000 ettari, distribuiti sugli 8 Comuni che compongono l’area geografica IGP, con una produzione media degli ultimi anni pari a 400 mila tonnellate di prodotto, che è il 73% circa della produzione nazionale, con un fatturato medio annuo di oltre 600 milioni di euro. Le aziende agricole interessate alla sua coltivazione sono 400 a cui vanno aggiunte le 35 imprese che curano la successiva fase di lavorazione, confezionamento e commercializzazione.
La Rucola della Piana del Sele mostra un trend di crescita del 3%, in virtù della stessa percentuale di aumento annuo della richiesta a livello nazionale e internazionale. La Valle del Sele è ormai il polo produttivo più importante in Italia per la rucola ma in generale per tutti i prodotti orticoli di quarta gamma. Un’area particolarmente vocata che esalta le componenti organolettiche del prodotto, grazie all’azione combinata del terreno agrario e del clima favorevole, quello mediterraneo, costituito da scarse escursioni termiche, elevata luminosità diurna, temperature medie più alte degli altri bacini produttivi.
La Rucola della Piana del Sele nei prossimi mesi si candida a diventare il ventiseiesimo prodotto campano a marchio DOP/IGP, il 15° nell’ortofrutta.
L’organismo di controllo prescelto è il Dipartimento Qualità Agroalimentare (DQA) con sede in Roma, che in Campania già certifica la Mozzarella di Bufala Campana DOP e il Marrone/Castagna di Serino IGP.