Dalla piccola Ruviano al tetto del mondo. È l’ascesa dell’Azienda Olivicola Petrazzuoli che con il suo “Fontana Lupo” si è aggiudicata la medaglia d’oro al NYIOOC – International Olive Oil Competition, la competizione tra etichette di olio che si tiene ogni anno a New York.
Un riconoscimento tributato non solo all’autentica genuinità di un ottimo prodotto finale ma alla sua storia che affonda le radici in una tradizione che dura da secoli. Basti pensare che il nome “Fontana Lupo” discende da una fonte in tufo, probabilmente di origine romana, presente sui terreni dove insistono gli ulivi, e dove, appunto, i lupi presenti nei boschi vicini andavano ad abbeverarsi. Quell’acqua e quei terreni hanno poi dato vita ad un’azienda che si sta imponendo come fiore all’occhiello dell’intera Terra di Lavoro.
“Ci sono piante di ulivo che hanno anche 900 anni – spiega il titolare Giovanni Petrazzuoli, pediatra con l’olio nel Dna – Mio padre ha coltivato quei terreni, mio nonno, che li ha comprati, ha lavorato quei terreni. È una storia tramandata di generazione in generazione nella nostra famiglia”. Una tradizione che rappresenta, nel caso dell’Olio Petrazzuoli, il segreto più grande del successo. “Cerco anche oggi di riprodurre le loro tecniche – prosegue – A partire dal sovescio di favino che veniva utilizzato come concimante naturale per dare azoto nel terreno. Preferisco adottare tecniche naturali perché la terra va rispettata. È la madre che genera la vita e se la si rispetta il bambino nasce sano”, dice Petrazzuoli.
Diverse i tipi di oliva coltivati nell’azienda olivicola di Ruviano: dalla Caiazzana, un ecotipo coltivato in quelle aree da 3000 anni, all’Ortice, l’FS17 e Frantoio. “Ognuna ha la sua connotazione – prosegue l’imprenditore – E va curata secondo le sue caratteristiche per far esprimere al massimo il suo prodotto”. I frutti di quest’amore di famiglia sono finiti nel premiato “Fontana Lupo”, un blend di diverse varietà sapientemente miscelate dal produttore.
Un olio capace con il suo sapore e con i suoi profumi di catturare la giuria di esperti d’oltreoceano. “Siamo entrati in questo contesto in punta di piedi anche se dopo altri premi ricevuti un pochino ci speravo”, rivela Petrazzuoli. Qualche giorno fa l’attesa è finita. La chiamata da New York con cui si annunciava il raggiungimento del prestigioso traguardo. “È stata un’emozione enorme – sottolinea Petrazzuoli – È stata premiata la passione e la storia. Questo tipo di soddisfazioni ci fanno comprendere che ne vale la pena ritornare ogni giorno a lavorare tra quei terreni”. Una gioia che è quella di un’intera comunità, dell’intera provincia di Caserta e del “Made in Italy” che si ritrova così sulla vetta del mondo: “È il premio della meritocrazia”, conclude Petrazzuoli.
Già, il doveroso tributo al lavoro, all’abnegazione, alla dedizione verso un prodotto e la sua storia. Un riconoscimento che si aggiunge all’argento al Los Angeles International Extra Virgin Olive Oil (con il bronzo per il design dell’etichetta), alle 3 foglie della Guida Gambero Rosso e al premio Flos Olei che ha inserito l’azienda del piccolo comune dell’Alto Casertano tra le migliori 500 del mondo. Chapeau!