Il Presidente Nazionale Agrocepi, Corrado Martinangelo, in relazione alla crisi che sta attanagliando molti comparti produttivi, dall’ agroalimentare al turismo, invita il Governo, nel prossimo Decreto Cura Italia 2, a definire misure di sostegno per ristori su mancati guadagni con meccanismi a fondo perduto. In particolare per le imprese agricole, agroindustria , della ricettività e della ristorazione sarebbe auspicabile la creazione di FONDI MUTUALISTICI INTEGRATI con una cabina di Regia tra Mise, Mef e Mipaaf. Il Presidente Martinangelo continua auspicando che, previa notifica alla Commissione Ue e con un coordinamento tecnico tra Ismea, Invitalia, Cassa depositi e prestiti, Fondo centrale di garanzia e Sace, si possano strutturare più Fondi, alla stregua di quelli esistenti per la gestione dei rischi in agricoltura; in cui tra utilizzo della Pac primo pilastro per le aziende agricole e un finanziamento “ad hoc” del Ministero dell’ Economia, per le altre imprese si possano concedere contributi fino all’ 80% a fondo perduto e il 20% con prestiti garantiti per far fronte ai mancati guadagni come crisi di mercato. Il Presidente Martinangelo conclude suggerendo che i relativi fondi in prima battuta siano utilizzati da sistemi aggregati costituiti, o da costituirsi, tra i distinti settori di competenza quali Op, Cooperative, Reti di imprese, Consorzi , Filiere; e che gli stessi soggetti possano avvalersi della partnership di Confidi. Il grave momento di crisi ha bisogno di interventi straordinari per salvare le nostre imprese.
Sul Piano economico della Regione Campania. Nuove proposte di Agrocepi
Gli organi nazionali e regionali di Agrocepi, in relazione al settore agroalimentare, invitano la Regione Campania ad adottare nuove misure per la fase di emergenza e per la fase 2:
1) Rimodulazione Psr in base alle decisioni della Commissione, prendendo atto del buon risultato, attendiamo l’ ipotesi di un piano per fornire nostre indicazioni;
2) Anticipo risorse Pac 2021 e 2022;
Noi pensiamo che tali risorse, condividendo la gestione con la Commissione europea, dovrebbero essere utilizzate in via prioritaria su due versanti:
a) Finanziare i Distretti riconosciuti con premialità a chi si aggrega in Macro distretti, per progetti di sviluppo territoriali per imprese agricole, di trasformazione, sul modello del bando nazionale dei Distretti del Cibo
b) Finanziare con un apposito bando progetti di filiera regionali che siano molto rappresentativi e innovativi per tutti gli anelli della filiera, compresa la grande distribuzione;
c) Finanziare con contributi straordinari “sistemi di aggregazione” tra cui reti di imprese, a cui partecipano imprese agricole, di trasformazione e dell’horeca, che aiuti il consumo di prodotti almeno a marchio comunitario, supportando anche poli logistici a riguardo e piattaforme e-commerce;
3) Filiera bufalina e in parte le altre filiere lattiero- casearie; per le misure coronavirus, come tra l’ altro da noi segnalato pure al Ministero, per il latte non Uht, andrebbero pensati aiuti per il latte in polvere, con un congruo sostegno alle aziende zootecniche; mentre per supportare i caseifici, meglio definire interventi in due direzioni per i prodotti in esubero, vista la chiusura dell’ horeca; la prima come derrate alimentari agli indigenti; la seconda, con un bando della Regione, tramite un soggetto in house, per acquisto di prodotti, da fornire a tutte le mense pubbliche ospedali, corpi militari, fatto salvo la loro gestione in atto.