La Campania, con 21 nuovi prodotti riconosciuti ed un totale di 552, si conferma al primo posto fra le Regioni italiane.
Nel tempo l’Elenco Nazionale dei PAT ha assunto un ruolo fondamentale non soltanto ai fini della mera sicurezza alimentare, ma anche e soprattutto nell’affermazione delle identità delle varie comunità rurali del nostro paese: in questo senso i PAT sono stati dichiarati “espressione del patrimonio culturale italiano”, individuando in essi, assieme alle DOP ed alle IGP, una risorsa per lo sviluppo ed il rilancio del comparto agroalimentare italiano, essendone una componente fondamentale e fortemente caratterizzante.
Questi i nuovi prodotti riconosciuti:
- liquore laurino del casertano
- capicollo di Zungoli
- capra bollita
- guanciale del Formicoso
- porchetta del Sannio
- prosciuttella della basse Valle del Calore
- caciocavallo podolico dei Monti Picentini
- burro artigianale
- olio extravergine Ortece di Pontelandolfo
- curnciell’ a callariell’
- limone dei Campi Flegrei
- melata di fichi
- tartufo di Ceppaloni
- uva coda di volpe rossa
- uva lengua de femmina
- zafferano
- cannazze
- pizza cilentana
- ciauliello
- ricotta di Carmasciano
- ricotta di pecora bagnolese
L’inserimento dello zafferano nell’elenco dei Prodotti Alimentari Tradizionali della Regione Campania è un giusto riconoscimento alla riscoperta di un prodotto che era in Terra di Lavoro (Medio Evo e G. Sideri, La Campania Industriale 1846) ed allo spirito di iniziativa di decine di piccoli e medi coltivatori, che da alcuni anni hanno scelto di riprenderne la coltivazione. Lo sforzo che questa “nuova comunità dello zafferano” è chiamata a fare è di diffonderne la conoscenza, non tanto e non solo per commercializzarlo, quanto per farne apprezzare le molteplici, positive proprietà in campo culinario, cosmetico e farmacologico.