A Sant’Egidio del Monte Albino, in provincia di Salerno, è in corso da poco la nuova gestione di Osteria ‘O Ciardin; solo cucina campana per la buona trattoria di Via Ferraioli 74 che vede già il simbolo della Campania nel logo del locale. Ha inaugurato con un menù curato negli abbinamenti con vini di territorio; ecco allora gli antipasti Millefoglie di sciuanella con Pashka di Case Bianche, i primi, Fusilli Sangiliani con provolone del Monaco, arance di Sant’Egidio e pepe con Cesco Aglianico del Sannio Mustilli, i Paccheri tricolore salernitano con corbarino, fonduta di pecorino dei monti Lattari e pesto di nocciole di Giffoni abbinato con Aglianicone di Tenute Macellaro. Spazio carne per secondo con la Tagliata di Podolica Irpina di Mario Laurino agli agrumi di costiera con il Taurasi Antico Castello, il dolce è una deliziosa dei monti Lattari con il Ripabassa di Villa Raiano.
Luigi Gargano è il proprietario di questa piccola osteria, contrassegnato dalla voglia di riscatto meridionale, una voglia di riscatto che però, aveva bisogno di conoscenze e di maturazione. Così, a 18 anni, parte per Rimini per frequentare lì, l’Università.
La Romagna lo ha accolto con amore per ben 7 anni. In quegli anni ha imparato il “mestiere turistico” per poi rientrare finalmente nella sua terra dove inizia il progetto osteria ‘O Ciardin, argomento della sua tesi di laurea sullo sviluppo della Costiera Amalfitana partendo dall’agro-nocerino.
Nell’ottobre del 2013 nasce e viene inaugurata l’osteria ‘O Ciardin con due soci, a novembre scorso rileva l’intera società. Per ricominciare.
Dichiara Luigi: -“L’utilizzo delle specialità della nostra terra erano già presenti in osteria ma poi, insieme alla mia squadra, capitanata dallo chef Benedetto Stanzione, abbiamo pensato: e se estremizzassimo questa connotazione territoriale per distinguerci in modo netto? E se utilizzassimo solo prodotti campani? La nostra regione offre tante di quelle ricette e prodotti che c’è solo l’imbarazzo della scelta su quale puntare per divertirsi a rielaborarle e proporle ai nostri ospiti!
Come ad esempio l’ “insalatina di bollito freddo napoletano con papacella e olive di Sorrento” e ‘o pere e ‘o musso!
Così, dopo essermi confrontato anche con amici esperti del settore, decido di rifare il look all’osteria e di eliminare dal menu tutti quegli alimenti la cui produzione avviene oltre Sapri o Caianello. Fatta eccezione per quelli che, di base, in Campania proprio non ci sono, come il sale!
La nuova osteria proporrà ai nostri ospiti solo cucina campana e ovviamente solo vini Campani; partendo dai monti Lattari, la costiera amalfitana e l’agro-nocerino-sarnese’.
Carlo Scatozza