Dom. Dic 22nd, 2024

Sono uscite le stime di Assoenologi per la Vendemmia 2018, ecco il capitolo relativo alla Campania:

L’inverno è decorso mite, ma è stato caratterizzato da abbondanti precipitazioni, soprattutto in febbraio e marzo, che hanno costituito una buona riserva idrica. Dal mese di febbraio si sono registrate temperatura piuttosto rigide, con precipitazioni nevose anche a bassa quota. Marzo e aprile sono proseguiti con piogge frequenti e livelli termici al di sotto della norma, fatta eccezione dell’ultima decade di aprile dove la colonnina di mercurio ha fatto registrare valori al di sopra della media del periodo. Il germogliamento è iniziato in maniera ottimale, leggermente in ritardo rispetto all’annata precedente. I trattamenti antiparassitari, soprattutto contro virulenti attacchi di peronospora, sono stati accompagnati da continue e frequenti piogge per tutto il mese di maggio, rendendo complessa la gestione e la tempestività degli interventi. All’inizio e alla fine dello stesso mese si sono verificate due violente grandinate che hanno interessato rispettivamente l’area del Sannio e diverse zone della regione. Nel mese di giugno le piogge hanno dato un po’ di tregua, favorendo una fioritura decorsa in modo regolare ed in tempi piuttosto brevi. A seguire l’allegagione che ha costituito una produzione decisamente abbondante rispetto al 2017. Il caldo costante e l’assenza di piogge dell’ultima decade di luglio hanno poi favorito un recupero delle fasi fenologiche della vite. I tempi di raccolta rientrano nella norma. Si è iniziato con le uve per le basi spumante e i vitigni a bacca bianca nel Cilento tra la fine di agosto e i primi giorni di settembre. Nell’Agro aversano, nella prima metà di settembre, sarà la volta delle uve di Asprinio e del Fiano nel Cilento. Successivamente, nel Beneventano, si proseguirà con la Falanghina, per continuare nell’Avellinese, tra la fine di settembre e i primi giorni di ottobre, con il Fiano di Avellino e il Greco di Tufo. Nei Campi Flegrei la raccolta del Piedirosso è prevista nella prima decade di ottobre. L’ultima varietà ad essere vendemmiata sarà quella di Aglianico per la produzione della Docg Taurasi, nell’Avellinese, tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre. Attualmente le condizioni in vigna, salvo limitate eccezioni, fanno ben sperare per la qualità, mentre dal punto di vista quantitativo si stima un aumento rispetto allo scorso anno di circa il 20%, pari ad oltre 1,5 milioni di ettolitri di vino.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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