Dom. Dic 22nd, 2024

Valorizzazione dei vini a Denominazione di Origine ‘Vesuvio’: scende in campo il mondo accademico. Il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’ ha ospitato per una settimana otto studenti della Westminster Business School di Londra per collaborare in un progetto promosso dal Consorzio Tutela Vini Vesuvio (www.vesuviodop.it).

Con l’obiettivo di incrementare la reputazione dei vini prodotti nell’area vesuviana, il Consorzio ha favorito questa importante iniziativa di respiro internazionale, chiedendo la collaborazione del Dipartimento di Agraria, a cui afferiscono oltre 130 professori e nelle cui aule frequentano più di 2500 studenti delle lauree triennali e magistrali. Il Dipartimento ha messo a disposizione degli ospiti stranieri le strutture della splendida reggia di Portici. Per una settimana otto studenti della prestigiosa istituzione scolastica inglese hanno potuto osservare da vicino il territorio e lo scenario produttivo vesuviano. La Westminster University, con quattro Campus attivi nel centro di Londra, accoglie 22.000 studenti provenienti da oltre 150 Paesi. Nonostante i corsi di laurea offerti siano moltissimi, l’Università è particolarmente rinomata per lo studio della comunicazione e del business.

Intorno al vino si è dunque avviata una lodevole azione su campo attraverso cui le due Università mirano a rafforzare gli scambi degli studenti e la promozione di partenariati volti a collegare le realtà imprenditoriali con il mondo accademico.

Questo primo progetto operativo, supportato dal Consorzio di Tutela Vini Vesuvio, è stato dedicato alla valorizzazione di un prodotto dell’eccellenza agroalimentare regionale campana, vale a dire i vini a Denominazione di Origine ‘Vesuvio’, la cui produzione complessiva annua si aggira si aggira su 1.500.000 bottiglie, di cui il 15% circa viene attualmente collocato sul mercato estero. Grazie alla collaborazione con la Westminster Business School si punta ad ottenere importanti indicazioni che possano rafforzare il brand “Vesuvio” sui mercati internazionali, stimolando al tempo stesso il coinvolgimento dei produttori nella costruzione di una reputazione collettiva.

«Questa collaborazione con il mondo accademico – dichiara Ciro Giordano, presidente del Consorzio Vesuvio nasce con un obiettivo ben preciso.  Le nostre aziende, espressioni di eccellenza, rappresentano sicuramente un patrimonio per il territorio vesuviano, sia in termini economici che in termini di reputazione, considerato il grande supporto che può arrivare dalle produzioni enologiche d qualità per definire e valorizzare l’immagine e la reputazione dello stesso. Il Vesuvio è da sempre patrimonio di biodiversità unico al mondo, anche in campo viticolo. Dobbiamo fare di questa grande varietà un elemento premiale della produzione vinicola. La nostra scelta si trova però a fare i conti sui mercati internazionali con diversi ostacoli, considerato soprattutto la complessità di comunicare tale varietà. Dobbiamo essere capaci di trasformare questi ostacoli in opportunità, mettendo in campo specifiche strategie che siano capaci di trasformare le sfaccettature delle identità territoriali e aziendali in un vantaggio competitivo inimitabile. Tutti insieme – produttori, enti e istituzioni che operano sul territorio – siamo chiamati ad individuare i migliori strumenti in grado di comunicare in modo semplice ed efficace l’unicità del territorio vesuviano».

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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