Dom. Dic 22nd, 2024

Da Pacognano, frazione di Vico Equense a Baku per insegnare l’arte casara ai giovani azeri. Comincia la bella avventura di Tommaso De Gennaro, che per tre settimane sarà lontano dal suo caseificio iscritto al Consorzio di Tutela del Provolone del Monaco Dop per prendere parte ad un progetto che intende esportare l’artigianalità e la tradizione dei prodotti che hanno reso celebri i Monti Lattari e la Penisola Sorrentina nel mondo.

Quello di De Gennaro è uno dei cognomi importanti nella storia ultracentenaria della produzione di Provolone del Monaco. La struttura moderna è a pochi metri dalle antiche grotte di stagionatura e dall’altrettanto vecchio caseificio di famiglia oggi trasformato in un vero e proprio museo dell’arte casearia.

“Per me -spiega emozionato con la valigia pronta Tommaso De Gennaro- è un momento veramente importante. Essere selezionato per andare in Azerbaigian ad insegnare ai giovani azèri la nostra arte mi entusiasma. Partiremo analizzando il tipo di latte che hanno a disposizione e cercando di comprendere quali dei nostri prodotti possono essere realizzati con quella materia prima. Da un sondaggio effettuato prima che partisse il progetto è venuto fuori che il mestiere del casaro da quelle parti conserva immutato il suo fascino. Speriamo di riuscire a creare una buona leva di artigiani in grado di conferire ai prodotti realizzati lo stesso gusto e la stessa riconoscibilità con la quale da sempre operiamo nella Penisola Sorrentina”.

Una notizia accolta favorevolmente anche dal presidente del Consorzio di Tutela del Provolone del Monaco Dop Giosué De Simone: “Sono secoli –raggiunto notorietà spiega- che i nostri casari realizzano prodotti che vanno in giro per il mondo. Adesso è arrivato il momento di cambiare registro e mandare all’estero direttamente le mani d’oro di chi li realizza per trasferire questo dono importante ai giovani di zone che non hanno grandi tradizioni in questo settore. In bocca al lupo a Tommaso De Gennaro e ai giovani che avranno l’opportunità di apprendere la sua arte”.

 

 

 

 

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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