Dom. Dic 22nd, 2024

Da “Vinitaly” a “Ciak Irpinia”: appena archiviata l’esaltante spedizione a Verona, il Consorzio di Tutela dei Vini d’Irpinia guidato da Stefano Di Marzo è al lavoro in vista della seconda edizione dell’evento in programma il 18 e il 19 maggio al Castello della Leonessa di Montemiletto.

“Ciak Irpinia, la vendemmia va in scena” è il titolo scelto per la kermesse presentata, come per la prima edizione, al Vinitaly dove le produzioni irpine hanno ancora una volta conquistato buyers e mercati esteri, forti di un consolidato prestigio internazionale.

Sulla scia del Vinitaly, l’Irpinia dei vini è ora pronta a tornare in vetrina con la seconda, attesissima edizione di un appuntamento annuale immaginato come momento di incontro e confronto sulla vendemmia appena conclusa tra stampa specializzata, produttori, tecnici ed esperti.

Un evento che vedrà protagonisti i principali operatori internazionali di settore, ma che non esclude gli appassionati del mondo del vino. Dopo la sessione di tasting seminar, curatada una giuria di esperti scelta dal Consorzio eaperta alla stampa di settore nazionale e internazionale, i produttori avranno infatti la possibilità di interfacciarsi con gli amanti del vino, offrendo i propri vini in degustazione nell’ambito di un walkaroundtasting. Sono già più di quaranta le aziende che hanno aderito: una partecipazione importante e qualificata, destinata a crescere ulteriormente nelle prossime settimane.

Protagoniste assolute della due giorni saranno le grandi produzioni irpine, come il Fiano di Avellino DOCG, il Greco di Tufo DOCG, la Falanghina Irpinia DOC e il Taurasi DOCG.

La Commissione Tecnica presieduta dal Professore Luigi Moio, e composta da una selezione di enologi operanti nel territorio irpino, ha già iniziato a lavorare sui dati analitici delle vendemmie in esame.

Alla seconda edizione di “Ciak Irpinia”, il Consorzio di Tutela arriva forte del prestigioso riconoscimento ministeriale che prevede, tra gli obblighi, quello della Vigilanza sul territorio a tutela delle denominazioni tipiche irpine. Attraverso controlli a campione lungo la catena di vendita dei vini irpini sarà verificato, grazie al lavoro di un pool di agenti vigilanti, il rispetto delle direttive dei disciplinari da un punto di vista strettamente normativo.

“La tutela e la vigilanza sono i punti cardine del riconoscimento ministeriale”, precisa il presidente Di Marzo. “Si tratta di un compito di grande responsabilità che non deve essere visto come un limite e un vincolo per chi opera sul territorio, ma come occasione di esaltazione della qualità delle nostre produzioni. La nostra attività è infatti destinata a promuovere e valorizzare al meglio il territorio e i suoi vini. L’Irpinia – conclude Di Marzo – è dotata di uno straordinario patrimonio che, in stretta collaborazione con i produttori, abbiamo il dovere di tutelare e proteggere”.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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