Cambiano gli stili di vita e l’approccio al vino di qualita’. Una crescita del 13% in cinque anni delle enoteche in Italia con la presenza di 7.300 “oasi del vino” lungo tutta la Penisola. La Campania conferma il trend con un +12,7% attestandosi al secondo posto con 835 enoteche, dopo la Lombardia (986) ma prima di Toscana (718) e Veneto (713). E’ quanto e’ emerso da un’analisi di Coldiretti e della Camera di Commercio di Milano dalla quale si evidenzia la crescente attenzione alla qualita’ negli acquisti di vino che e’ diventato una espressione culturale da condividere con amici e parenti. Ma se sul dato regionale la Campania e’ seconda, tra i capoluoghi – ha sottolineato la Coldiretti – e’ la citta’ Napoli a conquistare il podio degli amatori del vino con 546 enoteche, seguita da Roma con 482 e Milano con 264. Analizzando le altre realta’ regionali emerge il raddoppio delle enoteche nelle province vitivinicole, con un pareggio tra Irpinia e Sannio: Avellino in cinque anni passa da 15 a 33, Benevento da 18 a 33. A Caserta se ne contano invece 136 con un lieve incremento di una unita’, stesso trend su Salerno che tocca quota 87. “Un dato che conferma la crescita del settore vitivinicolo in Campania – ha commentato Gennarino Masiello, vicepresidente nazionale e presidente regionale di Coldiretti – ma anche una forte propensione ad un approccio qualitativo nei consumatori della nostra regione e non solo. In questi numeri c’e’ anche il flusso turistico imponente che sta interessando i principali attrattori culturali del territorio. Italiani e stranieri abbinano sempre piu’ l’esperienza turistica classica all’enograstronomia. Il primato nazionale della citta’ di Napoli dimostra quanto spazio di interesse possa esserci per i nostri vini. Caserta e Salerno confermano lo stesso fenomeno, pur con numeri minori in proporzione alla popolazione. Una riflessione a parte meritano Avellino e Benevento, territori fortemente vitivinicoli. Il raddoppio delle enoteche fotografa la crescita dell’appeal di Irpinia e Sannio. Non solo quindi produttori, ma anche appassionati e visitatori che scelgono di scoprire i luoghi dove nascono vini che arrivano in tutto il mondo”