Dom. Dic 22nd, 2024

Dal 23 al 24 settembre, ad Avella in provincia di Avellino, avrà luogo la rassegna “Pane, ammore e tarantell”: arte, spettacoli, cultura ed enogastronomia. Sul palco anche Alfio Antico, tra i principali interpreti della Tammorra.

Torna con una nuova edizione l’evento “Pane, Ammore e Tarantella”, che nel 2016 ha animato le serate del Mandamento e che chiude gli appuntamenti estivi per cominciare quelli autunnali. Sabato 23 e domenica 24 settembre il centro storico di Avella (Avellino), una delle città d’arte più affascinanti della Campania, si anima con momenti dedicati all’arte, agli spettacoli, alla cultura e all’enogastronomia, con gruppi itineranti, visite guidate ai siti storici ed archeologici e momenti di riflessione, sotto la direzione artistica di Roberto D’Agnese per Omast Eventi. Sabato 23 settembre si comincia alle ore 20 con il “rito del pane”: il sindaco di Avella Domenico Biancardi, insieme al presidente dell’Associazione “Pane Ammore e Tarantella”, Mariangela Sorice, divideranno una pagnotta di pane da distribuire ai presenti, usanza di un tempo prima dell’inizio alla cena. A seguire sul palco saliranno gli Officina Zoè, gruppo di musica popolare originario del Salento, impegnato nell’interpretazione e nel riadattamento dei brani musicali della tradizione salentina e nella composizione di nuovi brani secondo i medesimi canoni, con la presenza speciale di Luca Rossi, artista dalle collaborazioni prestigiose come Teresa De Sio, Enzo Avitabile, Nuova Compagnia di Canto Popolare e tanti altri. I Vico animeranno il secondo palco, mentre la musica itinerante sarà affidata a Gli Stornellatori Romani e la musica argentina de La Murga. Domenica 24 settembre si comincia già a pranzo con la possibilità di assaggiare piatti e prodotti tipici e, alle ore 16, lezione di tarantella. Alle ore 18 convegno e, a seguire, cominceranno gli spettacoli musicali con i Rareca Antica, Alfio Antico e Ivan Romano e, nei vicoli del centro storico, I cantori campani e la musica argentina de La Murga. I Rareca Antica nascono nel febbraio del 2008 dalla comune passione per la cultura e l’identità della tradizione divulgata ed espressa nel canto, nella musica e nella danza. Dopo anni di partecipazione alle feste tradizionali, di frequentazione di riti e cerimonie tradizionali, di raccolta e apprendimento sul campo della tradizione musicale e dei “suoni” nostri, di impegno in molte formazioni e gruppi importanti dell’area campana, il gruppo si è ritrovato insieme nel progetto di riproposizione e divulgazione del repertorio, in primis, vesuviano, campano e del Sud Italia, con gli strumenti della tradizione: la voce, l’organetto, la chitarra battente, il mandolino la ciaramella, la zampogna, i flauti, la tammorra, il tamburello, le castagnette. Ospite d’onore è senza dubbio Alfio Antico, cantautore e percussionista italiano, tra i maggiori interpreti europei della tammorra. Erede autentico e diretto della tradizione musicale popolare, Alfio Antico è considerato uno dei tamburellisti che più ha rivoluzionato la tecnica della tammorra. Musica, poesia e azione scenica sono protagonisti dei suoi brani, con una sonorità mediterranea di diretta ispirazione dalla tradizione popolare. Infine Ivan Romano, con le sue ballate folk che rapiscono per la loro peculiarità: personaggi stravaganti, momenti di convivialità ed interazioni autentiche seguono un filo conduttore ben preciso, quello dell’amore per la propria terra, dove la musica diviene il pretesto per disegnarne il profilo identitario e sociale. Una miscellanea di musiche popolari, ritmi latini ed ispirazioni tanghere percorrono la nuova opera dell’artista irpino, a rimarcare il mood “latin folk cantautorale” che è andato via via a definirsi durante la sua carriera. Durante i due giorni sarà possibile effettuare visite guidate per il pubblico presso i siti archeologici (Anfiteatro Romano, tombe romane, Palazzo Ducale e Chiese del centro storico – per info e prenotazioni – tel. 380.4309703). “Pane Ammore e Tarantella – spiega il direttore artistico Roberto D’Agnese – è un evento nel quale si è sperimentato un modello riuscito di coinvolgimento della comunità che ritrova coesione e voglia di partecipare per esprimere e far conoscere al meglio le peculiarità del territorio. Avella racchiude in sé elementi che la rendono fortemente connotata, dalla produzione gastronomica, in primis la nocciola, fino allo straordinario patrimonio archeologico. Tutti elementi che ne fanno una città d’Arte in piena regola, amata dai suoi cittadini e soprattutto dai giovani. Qui, come in altri comuni dell’Irpinia, sono le giovani generazioni a portare avanti la custodia delle tradizioni e gli eventi di un territorio, ed è su di loro che ogni amministrazione deve investire per coinvolgere la popolazione nella sua interezza. Chi verrà ad Avella troverà dunque un grande clima di festa ed un’offerta artistica di assoluta qualità, da Officina Zoè fino ad Alfio Antico sul fronte musicale, fino alle visite ai siti archeologici e la musica che proviene dai cortili delle abitazioni, una delle caratteristiche di quest’area dell’Irpinia. Tutti elementi per scoprire, in occasione di pane, Ammore e Tarantella, un territorio di grande valore”. “La macchina organizzativa è partita ormai da tempo – dice Mariangela Sorice, Presidente dell’Associazione Pane, Ammore e Tarantella – per far rivivere nei quartieri di Avella una festa che riporti alla luce tradizioni e storia, che si sposi perfettamente con gastronomia, musica e soprattutto con le nuove generazioni. Un villaggio che mette insieme passioni e divertimento, gusto e cultura. Una festa realizzata dai giovani e dedicata a tutta la famiglia, grazie alle attività rivolte ai bambini, come laboratori, stage e lezioni di tarantella. Inizieremo con il rito del pane in segno di condivisione e amore, per poi valorizzare la nocciola, l’eccellenza di Avella che ci permette di essere conosciuti in tutto il mondo e che è il cavallo di battaglia del territorio. Vi sarà un tuffo nelle tradizioni anche culinarie: all’interno degli stand saranno preparati al momento piatti tipici con la nocciola e si realizzerà il torrone come veniva fatto una volta”.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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