Sab. Nov 2nd, 2024

A Calvi Risorta, l’antica Cales, siamo andati per assistere alla nuova possibile fruizione del Castello medievale, oggi di proprietà del comune dopo il restauro ad opera della società del Mibact Arcus. Oltre 200 visitatori sono accorsi su invito dell’associazione Cales Bene Comune che da anni opera per la manutenzione dei beni culturali del territorio, in primis il il teatro romano che si trova a pochi metri dal Castello Aragonese che testimonia la centralità di Cales anche in epoca medievale. Il Castello era, fino a qualche tempo fa, un ammasso di rovine difficilmente distinguibili, mirabile quindi l’operazione di restauro prima  e la pulizia dei dintorni  poi, ad opera dei volontari con il concorso dell’amministrazione comunale che ha permesso di ammirare uno dei più grandi fossati medievali dell’Italia meridionale.

Spesso, in epoca settecentesca, i fossati venivano infatti colmati con il venir meno delle esigenze difensive, qui invece si può ancora ammirare sia il fossato imponente, sia l’ebbrezza del ponte levatoio ricostruito in legno lamellare. Rappresentazioni in costume medievali ad opera dei volontari hanno calato ancor di più il visitatore nello spirito del tempo, e si può affermare che, con la conclusione dei lavori di tutte le parti interne, il Castello potrà diventare una delle attrazioni del casertano, magari per avviare quel percorso dei castelli campani che poco ha da invidiare ad altre parti d’Italia.

La posizione attigua alla importante via di comunicazione della Casilina ne sottolinea sia l’importanza strategica del passato ed anche la potenziale buona accessibilità ai visitatori dell’oggi. Calvi Risorta può, quindi,  costruire un futuro con un circuito turistico culturale di tutto rispetto; oltre al Castello ed alla ulteriore valorizzazione del teatro romano, con la dogana borbonica e la importante Cattedrale di San Casto si impone come meta della riscoperta archeologica dell’alto casertano. Ma Calvi è anche importante sede di custodia  della enogastronomia di Terra di Lavoro, e proprio mentre si avvicendavano i visitatori al Castello, il comitato Calvi sotto le stelle, l’istituto autonomo comprensivo e l’associazione Le Muse, portavano a casa il primato nella manifestazione “ Prodotto TOpico Nazionale 2017″ tenutasi in Abruzzo a Lentella, con  il prestigioso Guanto Caleno, o Zunese, un dolce patrimonio esclusivo delle massaie calene autrici anche della gustosa “Pizzonta”, donne che rappresentano,insieme a qualche pasticceria locale,  un importante laboratorio di conservazione di gusti tradizionali. Ma a Calvi ci siamo imbattuti anche in  novità importanti nel mondo del gusto, scoprendo la nuova pizzeria Olio e Basilico proprio all’ingresso del paese; il concept moderno e l’aria di di grande efficienza e professionalità che si scorge immediatamente con la postazione di lavoro a vista rende eccellente le creazioni valorizzando i prodotti della tradizione. Abbiamo avuto modo di provare qui tra i miglior impasti che ci siano capitati ultimamente, in modo particolare l’alternativa proposta dal pizzaiolo Giacomo Garau ( che non conosciamo nè abbiamo incontrato ma letto sul menù) denominato Grano Arso, in cui si apprezza la tostatura ed un vago sentore di affumicato che, base delle pizze ordinate, ci sono parsi come dei giusti e non fuori luogo evidenziatori della bontà del resto. Con la Pizza Cetarese, con fior di latte di Agerola, alici di Cetara, capperi di Salina pomodorino del piennolo e datterino giallo, Olive di Gaeta, abbiamo apprezzato non solo la qualità dei prodotti  ma anche quella passione per gli impasti che rende l’ottimo pizzaiolo di oggi un autentico artigiano del gusto, in grado di conferire leggerezza, nella piena soddisfazione dei desideri del palato. Lo stesso riscontrato in una pizza maggiormente “tradizionale” ovvero la Fuscella, con pomodoro San Marzano Dop, fior di latte di Agerola, crema di ricotta di bufala dop, olio evo, basilico, spruzzata con intelligenza con granella di noci e bucce di limone. Crediamo sia una pizzeria che potrà dare molto sia all’ottimo completamento di un circuito turistico locale, ma anche al mondo della pizza gourmet, che da qualche tempo vede nel casertano una delle sue capitali nazionali, e quindi mondiali. Si scrive di ciò che si è mangiato e questo è, la pizzeria merita di certo un’ approfondita scoperta degli altri impasti e delle altre pizze.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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