Inaugurato l’orto bio della Fondazione Leo Amici di Caserta a Valle di Maddaloni, onlus impegnata nel settore della riabilitazione dalle tossicodipendenze e nella cooperazione internazionale. L’importante istituto situato lungo la strada della collina di San Michele che Unisce caserta a Valle di Maddaloni, ha fatto conoscere al pubblico, con la serata di venerdì 30 giugno, il progetto finanziato dalla che vede l’orto bio di 7 ettari, essere uno strumento di reinserimento sociale e lavorativo per gli utenti della comunità.
Sotto la supervisione di un’esperto agronomo e con l’aiuto di Fondazione per il Sud, in poco tempo si è creato un orto in grado di fornire ottimi prodotti alla comunità ma anche di essere un notevole serbatoio per gli utenti del casertano vogliosi di filiera corta. E’ possibile, infatti, acquistare i frutti dell’orto e del lavoro dei ragazzi.
Con certificazione biologica Sidel, alla fondazione Leo, immersa nel verde tra i tifatini, il monte Longano ed il Taburno, con alla base i Ponti della valle, posto di elezione per un’agricoltura sostenibile, si coltivano ottimi pomodori, tra cui un buon mezzo San Marzano, notevoli qualità di peperoni, dai rossi ai verdi( insuperabili in insalate), ai peperoncini verdi, detti anche “Puparuol ‘ro ciumm” ovvero peperoni del fiume, dato che hanno nei terreni viciniori a Volturno e Calore il territorio migliore. La buona terra la si evince anche assaggiando cetrioli,zucche, cipolle e l’ aglio. OrtoBio è pienamente inserito nella filosofia a Km 0 e all’entusiasmo dei ragazzi più attivi della comunità ( L’orto come esempio,per loro, di una nuova vita da iniziare) si è aggiunto il plauso di Enzo Piccirillo, fiduciario della Condotta Slow Food di Caserta e di Michele Buonuomo e Antonio Pascale di Legambiente. La serata di presentazione,oltre alla piacevole escursione tra i campi, ha fornito anche l’opportunità di assaporare alcune primizie grazie alla cucina di Luca d’Esposito del ristorante “ Il tianiello” di Caserta; dal gazpacho a km 0 con cruditè di peperoni e zucchine, risotto con fiori di zucca, e verdure in tempura. Spazio,infine , al completamento della cultura agricola del territorio, con canti e balli popolari, tammorra in primis, oggetto anche di un corso all’interno della comunità.
Orto Bio produce ortaggi stagionali, ma sarà presto pronto anche per l’ olio extra vergine d’oliva, grazie ad un recente impianto di circa 1000 piante, produzioni viti-vinicole con un’ aglianico ancora giovane, ma anche conserve, ottenute dalla trasformazione di tutte le produzioni orto-frutticole. Orto Bio si prefigge di effettuare attività culturale rivolta a scolaresche e tutti gli ospiti dell’Associazione Leo, avvicinandoli alla natura e all’agricoltura ecosostenibile con percorsi guidati alla conoscenza delle specie autoctone. Orto Bio riesce ad avere un duplice valore: da un lato la produzione di qualità eccellente con metodi di agricoltura biologica ed ecosostenibile, dall’altro la possibilità per gli utenti della Comunità di vivere un rapporto sano con la natura, di riscoprire concetti di vita dall’alto valore morale e di reinserirsi nella società contribuendo a renderla migliore e più sostenibile. Alla fondazione Leo, insomma,un’ulteriore dimostrazione di come l’agricoltura sociale può essere un mezzo straordinario per il recupero di ex detenuti e persone che affrontano il recupero dalle tossicodipendenze, ma anche una opportunità in più per fare una spesa bio, a km0 e sostenibile. Orto a Domicilio e spesa a casa chiamando al 342 123 5180 FB