Rinasce, a costi zero per lo Stato, un importante strumento di consultazione sulle politiche di gestione della pesca e dell’acquacoltura. Una decisione che risponde alle richieste espresse in più occasioni dalla cooperazione. Siamo soddisfatti perché finalmente potremo tornare ad avere una ‘casa’ comune dove tutti i soggetti legati all’economia blu potranno dialogare. È fondamentale restituire alla filiera ittica un luogo di confronto con il Governo per contribuire alle scelte di gestione assumendosi ognuno la propria dose di responsabilità, condividendo le buone politiche per la pesca ma anche osteggiando quelle che si riterranno sbagliate, aiutando la burocrazia a snellirsi ed avere norme più il linea con il reale tessuto imprenditoriale del settore. Solo così si potrà ridare slancio all’economia del mare e evitare l’approvazione di regole calate dall’alto, difficili da rispettare e fare rispettare”.
Così l’Alleanza delle cooperative pesca commenta l’istituzione Tavolo di consultazione della pesca e dell’acquacoltura, per il triennio 2017-2019.
Il tavolo, precisa l’Alleanza, nasce al fine di studiare e proporre strategie finalizzate a fornire idonei strumenti di intervento per consentire il riposizionamento ed il rilancio del settore della pesca marittima e dell’acquacoltura in coerenza con la normativa comunitaria e nazionale.