Dom. Dic 22nd, 2024

mucca_mozzarelladop_comunicazioneL’operazione di oggi della Guardia di finanza di Caserta è la conferma della massima attenzione e vigilanza che c’è nel comparto della mozzarella di bufala campana Dop. Alla Procura, alle forze dell’ordine e all’Asl va il sentito ringraziamento del Consorzio di tutela. Comportamenti che mettono a rischio l’eccellenza di un prodotto unico al mondo sono assolutamente da condannare e non verranno tollerati. Il Consorzio di tutela è parte lesa in questa vicenda e difenderemo il buon nome degli associati e la reputazione del nostro prodotto in ogni sede utile, costituendoci anche parte civile nell’eventuale processo. Inoltre nella prossima riunione del consiglio di amministrazione sarà valutata la possibilità di espulsione del socio coinvolto, in base alle norme di trasparenza previste dal nostro Codice etico”. Il presidente del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop, Domenico Raimondo, commenta così l’inchiesta “Aristeo” della Procura di Santa Maria Capua Vetere su una presunta frode nel settore lattiero-caseario. Il direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani, aggiunge: “Come sottolineato anche dagli inquirenti, i consumatori non hanno nulla da temere. Da circa due anni il sistema di tracciabilità del prodotto a marchio Dop è ancora più sicuro e capillare, offre garanzie complete e dal settembre 2016 è esteso a ogni capo. Con le norme attuali, cioè, possiamo risalire con precisione da una singola mozzarella fino alla bufala che ha fornito il latte. Questo schema di controlli vede coinvolti l’ispettorato centrale per la repressione frodi del ministero dell’Agricoltura, l’istituto zooprofilattico del Mezzogiorno e l’ente di certificazione del Consorzio Dqa, un lavoro di squadra a tutela della qualità della mozzarella di bufala campana. Si tratta del sistema di tracciabilità più avanzato in Europa, che pone il nostro comparto all’avanguardia a livello comunitario. Un risultato che è stato possibile raggiungere con l’impegno congiunto e la sinergia tra tutti questi enti, che ringraziamo ancora una volta. Il Consorzio di tutela ha messo e metterà in campo tutti gli strumenti a disposizione per tutelare l’unica mozzarella in commercio che può vantare il marchio Dop.

Aggiungiamo che è preziosa la presa di posizione del consorzio sulla operazione giudiziaria che ha visto contestati a tre caseifici, uno del casertano ( Bellopede) e due del napoletano ( Sorrentino e San Maurizio )  i reati di adulterazione del latte utilizzato nel ciclo produttivo, di commercializzazione di prodotti alimentari potenzialmente nocivi per la salute e la contraffazione del marchio D.O.P. Le centinaia di caseifici, sottoposti ogni giorno ad incessanti controlli e che operano nella legalità e nella eccellenza delle produzioni hanno tutto il diritto di distinguersi da chi professa tali illegalità a danno dei consumatori e delle altre imprese dell’area dop.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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