Sab. Nov 2nd, 2024

astadelpesceQuando si parla di prodotti ittici gli italiani sono più curiosi, più attenti all’origine (ma anche al prezzo) e più legati all’acquisto in pescheria o al mercato, rispetto agli altri cittadini europei. E’ la fotografia che emerge dal rapporto di Eurobarometro dedicato ai consumi di pesce e prodotti ittici nell’Ue. Consumi che, indica il sondaggio, sono in aumento in tutto il continente, con il 42% degli intervistati che mangia prodotti della pesca o dell’acquacoltura almeno una volta alla settimana a casa. Il dato nazionale è leggermente inferiore alla media europea, ma diventa superiore se riferito al consumo almeno una volta al mese. Gli italiani mangerebbero più pesce, emerge dal sondaggio, se costasse di meno. E marcano la propria diversità su voci come la curiosità di provare prodotti nuovi (74% contro il 60% della media Ue), la preferenza per il pesce di mare su quello di acqua dolce, o la richiesta di informazioni in etichetta. I nostri connazionali ne vogliono di più e di più complete sull’origine, l’area di pesca e produzione, ma anche sul processo di lavorazione. Infine, l’esperienza di acquisto: mentre i consumatori europei comprano prodotti ittici di preferenza al supermercato, gli italiani si orientano decisamente verso pescherie e mercati rionali.Tendenza accentuata al sud ed in Campania, dove la pescheria di prossimità ha un grande futuro e resiste alla Gdo molto bene, sperimentando anche implementazioni di friggitorie take-away del pescato del giorno.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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