E’ stato siglato alla Reggia di Caserta, sottoscritto dal dr Mauro Felicori (Direttore della Reggia di Caserta), dalla dr.ssa Flora Della Valle (Dirigente dell’Ufficio Foreste Centrale regionale) e dal dr Luigi Baccari (Dirigente dell’Ufficio Provinciale dell’Agricoltura e delle Foreste di Benevento) un’importante Convenzione tra la Regione Campania e la Soprintendenza per il ripristino e la valorizzazione delle “Sorgenti del Fizzo”, punto di partenza spettacolare delle acque che alimentano il sito UNESCO dell’ “Acquedotto Carolino”. L’iniziativa nasce dalla fortunata coincidenza data dalla perfetta contiguità del vivaio forestale regionale “Fizzo” di Airola (gestito dall’Ufficio Provinciale dell’Agricoltura e delle Foreste di Benevento, attraverso il suo funzionario dr. Aniello Andreotti nella qualità di direttore di lavori) con le “Sorgenti del Fizzo” da cui sgorgano imponenti le acque che, per semplice e calcolata pendenza attraverso l’incomparabile e maestosa opera dell’Acquedotto Carolino, progettata e realizzata dall’arch. Luigi Vanvitelli, giungono fino alle fontane della Reggia di Caserta.
In virtù della Convenzione sottoscritta, gli operai forestali in forza presso il vivaio Fizzo, bonificheranno e riqualificheranno, con semplici ma importanti interventi di ingegneria naturalistica, il sito delle Sorgenti, predisponendolo per una successiva e più ambiziosa iniziativa progettuale di percorso archeo-botanico-forestale che prevede la realizzazione di un giardino “illuminista” tematico che rievochi l’epoca borbonica in cui è stata originariamente eseguita l’opera vanvitelliana. Attualmente alberi pericolosamente inclinati, secchi in piedi e giacenti a terra in quanto abbattuti dal vento nel corso di tanti anni, forniscono, purtroppo, un’immagine di generale abbandono delle sorgenti del Fizzo, precludendone un’agevole visita, in condizioni di dovuta sicurezza, a scolaresche, a gruppi o singoli cittadini, che comunque sono spesso accolti presso l’adiacente vivaio forestale, dove è possibile effettuare interessanti percorsi didattici, divulgativi e culturali.
Sarà, quindi, offerta, una volta completate e messe “a sistema” le iniziative sopra illustrate, una ulteriore ed affascinante occasione di fruizione di questo maestoso sito borbonico, ottenuta grazie alla sinergia instauratasi tra la Regione e la Sovrintendenza della Reggia di Caserta, che ha l’ambizione, davvero rivoluzionaria ed originale di una valorizzazione integrata della struttura regionale (il vivaio Fizzo) e di quella facente capo alla Soprintendenza/Reggia di Caserta (le sorgenti del Fizzo e l’annesso Acquedotto Carolino) al fine di offrire un’incomparabile visita guidata dal “sapore misto”: forestale, architettonico, culturale ed ambientale (forse sarebbe meglio più brevemente dire…”archeo-forestale” !) .
Tra le altre attività che verranno poste in essere ai sensi dell’accordo siglato, a cura dei funzionari regionali (in particolare dal dr Salvatore Apuzzo dell’Ufficio Foreste Centrale con sede in Napoli) rientra anche quella della raccolta e successiva messa a dimora, per l’ottenimento di “piante madri” selezionate e certificate, di semi di piante antiche, autoctone e di grande pregio botanico, esistenti all’interno della Reggia di Caserta. Il bosco della Reggia diventerà in tal modo “naturalmente” un “bosco da seme regionale” ovvero un bosco selezionato ed iscritto al Libro Regionale dei Materiali di Base (LRMB) della Campania, da cui poter prelevare semi con corredo genetico, sottoposto a successive certificazioni da parte di specifiche istituzioni scientifiche, di alberi di oltre cento anni di età! Con tutti i vantaggi di grande resistenza alle fisiopatie e/o alle malattie parassitarie e, ovviamente, di sviluppo fisiologico eccellente in quanto integrato e plasmato dalle condizioni ambientali tipiche del nostro territorio regionale.
Infine, i funzionari regionali e quelli della Reggia di Caserta attenderanno congiuntamente all’individuazione nell’ambito del parco della Reggia stessa degli alberi più pregevoli per peculiari caratteristiche botaniche, vegetazionali, di dimensioni e/o storico-paesaggistiche, che verranno iscritti nell’Albo regionale degli Alberi Monumentali, di cui poi verrà prodotto un Catalogo digitale, sia iconografico, che descrittivo delle caratteristiche più salienti degli alberi in esso inclusi.
C’è davvero aria nuova in questo accordo, che durerà tre anni, rinnovabili, nel corso dei quali si spera si possano consolidare sempre più concretamente gli obiettivi che la Regione Campania e la Reggia di Caserta si sono posti in maniera del tutto condivisa per un ambizioso progetto, che coniuga e mira a valorizzare sempre più le ampie valenze turistiche, archeologiche, storiche e paesaggistico-forestali dei siti borbonici interessati a queste iniziative e del territorio che li circonda.