Dom. Dic 22nd, 2024

vendemmia-institut-agricol-regional1I vini campani, è noto, hanno rappresentato per molto tempo produzioni tra le più qualificate dell’enologia nazionale, grazie alle loro qualità organolettiche e alle peculiarità territoriali, con gran parte dei suoli di origine vulcanica e condizioni micro e meso-climatiche esclusive. Oggi, la filiera regionale vanta quattro vini DOP/DOCG, quindici vini DOP/DOC e dieci vini IGP, un’offerta qualitativa e diversificata che assolve ad una più generale valorizzazione della complessiva platea di prodotti agroalimentari a marchio collettivo. Ma la battaglia per la conquista dei mercati non si combatte più solo sul fronte di una qualità del vino più o meno percepita e identificabile. Il mercato del vino visto nella sua dimensione internazionale, ha subito negli ultimi trent’anni importanti modifiche quantitative, nelle aspettative qualitative e strutturali da parte del pubblico e del mercato, trovandosi oggi in una fase di assestamento nella quale i soggetti interessati devono rimodulare strategie e comportamenti. Elemento rilevante di questa evoluzione è la crescita degli scambi internazionali e la realizzazione di un sistema vino mondiale più articolato di quanto fosse trent’anni fa e nel quale l’equilibrio di mercato dei principali paesi produttori è fortemente influenzato dalla performance delle esportazioni. Il sistema vino appare più articolato perché sono aumentati i paesi con un forte orientamento all’esportazione, grazie alla nuova vocazione di quei produttori che ormai vengono definiti comunemente, nel loro insieme, “il Nuovo Mondo del vino”, cui appartengono principalmente gli Stati Uniti, l’Australia, l’Argentina, il Cile, la Nuova Zelanda e il Sud Africa.

La “Guida per la vendita dei vini all’estero con particolare riferimento agli aspetti legali, fiscali, doganali e documentali” si inserisce in una complessiva strategia posta in essere dall’Assessorato Regionale per l’Agricoltura a supporto delle imprese della filiera vitivinicola campana per affrontare i mercati esteri. La struttura produttiva regionale è costituita da una comunità di micro e piccole imprese che puntano essenzialmente alla specializzazione produttiva basata sull’identità territoriale. Imprese che, tuttavia, necessitano di interventi che favoriscano una crescita dimensionale sul mercato estero. Diventa, dunque, fondamentale fornire il quadro complessivo di informazioni cui un operatore deve tener conto qualora intenda sviluppare le proprie vendite nei mercati esteri e rendere consapevoli gli operatori, in caso di un loro effettivo processo di internazionalizzazione, della necessità di un puntuale aggiornamento delle informazioni, essendo esse soggette a possibili modifiche ed integrazioni periodiche da parte degli organismi di riferimento. In tale quadro, la “Guida per la vendita dei vini all’estero con particolare riferimento agli aspetti legali, fiscali, doganali e documentali” vuole contribuire al raggiungimento di ambiziosi obiettivi commerciali e di sviluppo aziendale.

 

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Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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