Gio. Nov 21st, 2024

colaturaRistoratori, pescatori, armatori e aziende uniti in un’associazione per ottenere la Dop per la colatura di alici di Cetara. Il 28 ottobre scorso è iniziato un nuovo importante percorso per la colatura di alici cetaresi con la nascita dell’associazione che mira alla valorizzazione della colatura di alici di Cetara. Il comitato promotore vede uniti i produttori di colatura di alici (le aziende IASA, Nettuno, Delfino), tre ristoratori di Cetara (San Pietro, Al Convento, La cianciola) e due armatori Cetaresi (Pappalardo Salvatore e Federmar) che hanno compiuto insieme un primo passo concreto che accompagnerà il tipico condimento, ormai noto in tutto il mondo, verso il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta.
Dalla pesca delle alici nel golfo di Salerno fino alle regole tradizionali per la trasformazione delle alici e del recupero del liquido ambrato che segna la tradizione culinaria cetarese: sono questi gli aspetti fondamentali che andranno a costituire il disciplinare di produzione della colatura, strumento indispensabile per difendersi dai numerosi tentativi di imitazione.
All’associazione, composta dai principali attori locali da anni impegnati nel settore, va l’arduo compito di continuare le attività di valorizzazione, con la nuova sfida della tutela del peculiare condimento cetarese.
Il comitato promotore, oltre ad avere il pieno sostegno del Comune di Cetara, si avvale della collaborazione professionale del professore Vincenzo Peretti, docente della facoltà di veterinaria Federico II di Napoli, esperto di riconoscimenti di marchi di origine comunitaria. “Siamo felici di questo primo passo” affermano all’unisono i promotori dell’iniziativa “E’ fondamentale la coesione di questo gruppo che, finalmente in forma compatta, andrà avanti con un comune obiettivo: il marchio DOP per la Colatura di alici di Cetara. Chi crede in questo obiettivo potrà darci il proprio sostegno”. Presidente dell’associazione è Lucia Di Mauro, titolare della Iasa; vicepresidente l’armatore Gilles Pappalardo.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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