A Cercola, alle porte del Parco Nazionale del Vesuvio, il Ristorante Amabile ha presentato il nuovo brand “Passione e Tradizione”, nel corso di un’esclusiva serata tenutasi lo scorso mercoledì 30 settembre. Un nuovissimo progetto gastronomico, che guarda all’attualità della ristorazione strizzando l’occhio alla tradizione, in cui Bruno Aragno, food & beverage manager di più che consolidata esperienza, si associa a Marco de Cesare, cuoco formatosi alla scuola dei piatti più autentici della cucina tradizionale campana, e a Umberto Salvo, pizzaiolo che perpetua un’arte tramandata da più generazioni all’interno della storica famiglia napoletana. L’intento è quello di dar vita ad un locale che possa diventare punto di riferimento per quanti vedono nel cibo un’esperienza di gusto da vivere con tutti e cinque i sensi. Cultura enogastronomica, selezione accurata di materie prime, dal territorio campano e meridionale in generale, preparazioni attentamente elaborate, presentazioni originali e ben curate, anche con accostamenti di profumi e sapori inediti, ma sempre intonati, sono le principali chiavi di lettura del progetto. L’idea dei tre soci è quella di riproporre la tradizione, con i prodotti da sempre protagonisti della cucina della Campania interpretati secondo le nuove suggestioni della buona tavola. “Innoviamo”- dice Marco De Cesare – “ma senza stravolgere la materia prima. I sapori devono essere riconoscibili, anche quando la presentazione osa nuove combinazioni olfattive e cromatiche, ma sempre senza esagerazioni.” Un posto di rilievo nel progetto occupa la pizza, realizzata con l’utilizzo esclusivo della Farina Caputo, resa morbida da una lievitazione molto lenta e stuzzicante grazie a farciture che spaziano dalla semplicità della marinara alla complessità della pizza battezzata “E MO BAST’”, con bianchetti, provola di Agerola, scaglie di Provolone del Monaco. “La Cetara, l’Amabile”, – racconta Umberto Salvo, che nel corso della serata viene insignito della medaglia di Senatore della Pizza Napoletana dal presidente dell’APN Sergio Miccù – “sono solo alcune delle variazioni sul tema che mi piace mettere in atto”. La serata, cui hanno preso parte giornalisti, food blogger, emittenti televisive, ma anche autorità locali e del territorio, curiosi di conoscere questa nuova realtà imprenditoriale che, attiva da pochi mesi, già fa parlare di sé, è stata articolata in un percorso tra sapori e scoperte eno-gastronomiche. Si è cominciato con una grande varietà i aperitivi: dal fritto tradizionale al sushi partenopeo, un involtino di alga ripieno di riso con salsiccia e “friarielli”. A seguire, pasta e patate con baccalà e ravioloni con mozzarella di bufala, burro d’acciughe e fiori di zucca. Il baccalà è stato, inoltre, protagonista di diverse interpretazioni: un delizioso baccalà mantecato, baccalà in tempura, delicatissimo, e uno spettacolare baccalà in guazzetto di pomodorini del piennolo e olive di Gaeta. Ad accompagnare il tutto un Falerno bianco del Massico di Cantina Collefasani e un Falerno di Primitivo. Si chiude in dolcezza con la collaborazione del Maestro Pasticciere Sabatino Sirica della pasticceria Sirica di San Giorgio a Cremano, selezionata dal Gambero Rosso che ha proposto la sua torta simbolo, con crema chantilly e fragoline, sfogliatelle e babà “inzuppati” al momento. A presentare la serata, Maddalena Venuso, dell’Associazione Culturale Terre di Campania.