Andrea Mongillo, Responsabile Confederdia Campania, esprime cauto ottimismo in merito all’immediato futuro dell’Associazione Regionale Allevatori Campania, in quanto il Ministero delle Politiche Agricole Ambientali e Forestali ha reso noto di aver impegnato e ripartito tra le regioni il finanziamento per un importo di euro 22.451.873,20; alla Campania sono destinati euro 622.515,64 (circa 200.000,00 euro in meno rispetto al finanziamento anno 2014). Per parte sua la Regione Campania ha già impegnato risorse in favore dell’Ara Campania per euro 350.000,00, mentre con delibera di Giunta Regionale si sta accingendo ad impegnare euro 234.000,00 circa. Secondo Mongillo tali risorse danno una valida mano al sistema allevatoriale campano per il prosieguo delle attività di controllo funzionale e selezione genetica per l’anno 2015, scongiurando il riscorso alla cassa integrazione speciale operai agricoli. Il Segretario della Confederdia Campania prosegue augurandosi che l’Ara Campania si affretti a mettere in atto ulteriori attività a supporto degli allevatori associati affinché da un lato si amplifichi la gamma di servizi offerti alla aziende iscritte e dall’altro si incrementino le entrate economiche per l’Ente al fine di salvaguardare i livelli occupazionali. A tal proposito, Mongillo afferma che ad oggi l’Ente mantiene attivi i servizi solo ed esclusivamente grazie al senso di responsabilità dei dipendenti Ara Campania che non percepiscono lo stipendio da ben sette mensilità e nonostante ciò continuano a lavorare. In attesa che le risorse nazionali e regionali vengano erogate le OO.SS. Confederdia, Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil di concerto con l’Ara Campania hanno calendarizzato vari incontri al fine di salvaguardare i livelli occupazionali ed il futuro dell’Ente. Infine Mongillo non condivide in maniera assoluta il richiamo della Commissione Ue all’Italia, con il quale si invita il nostro Paese ad abrogare la Legge n. 138 del 11 aprile 1974, che vieta l’utilizzo di latte in polvere per la produzione di formaggi, ritenendo che tale divieto vada nella direzione di salvaguardare il duro lavoro di tanti allevatori onesti che offrono ai consumatori prodotti agroalimentari di eccellente qualità”