Ondata di neve e gelo in tutta la Campania, sotto la sferza di Burian dalla Siberia, e a temere è l’agricoltura, già provata dalle piogge abbondanti e l’esondazione di alcuni fiumi come il Sele, che ha causato anche la morte di bufale e altri capi di bestiame. A preoccuparsi sono soprattutto gli agricoltori ed in primis chi è impegnato in ortofrutta danni anche ai vigneti, ci giungono, infatti, segnalazioni di danni alle coltivazioni ed alle produzioni di pregio, anche lungo tutta la fascia costiera, creando problemi ad eccellenze conosciute in tutto il mondo come il Pomodorino del Piennolo ed il San Marzano e i vigneti dove si produce il ‘Lacryma Christi’ , oltre che le produzioni ortofrutticole prossime alla raccolta. Possibile, come in altre parti d’ Italia, l’impiego di trattori spalaneve per contrastare l’inagibilità nei campi. Comunque la neve non sempre è negativa per i vigneti, più preoccupante è la pioggia insistente e la grandine, la neve, infatti, è in vigna un fenomeno migliore delle piogge. Queste ultime in poco tempo scaricano nei terreni una quantità di acqua che, oltre a provocare danni, se ne va molto velocemente. Al contrario, la neve scende lentamente e quindi si scioglie piano, creando riserve d’acqua che possono compensare mesi siccitosi come quelli che ci siamo lasciati alle spalle, nemmeno le basse temperature danneggiano la vite, ovvio a tutto c’è un limite.