All’indomani della bella manifestazione ExpodelleIdee, inauguriamo una riflessione su alcuni aspetti riguardanti Expo 2015, in cui evidenzieremo le grandi opportunità e potenzialità dell’evento da una prospettiva meridionale e campana, ma anche non esitando a rilevare incongruenze e le criticità, proprio perchè già abbiamo vissuto il ritiro del primigenio spot di RaiExpo sulla Dieta mediterranea, in cui si “faceva fuori” la sua patria, ovvero la Cilentana Pollica, che, con la ribellione del suo sindaco portò al ritiro ed al rifacimento. Oggi parliamo delle occasioni di lavoro. Expo 2015 avrebbe dovuto essere una grande occasione di lavoro per una generazione che sempre di più si forma nelle scuole e nelle università sulle tematiche del turismo, dell’accoglienza, dell’agroalimentare e quale migliore opportunità, quindi, dell’esposizione universale dedicata al futuro del cibo, che per ben 6 mesi si terrà a Milano? Delle ventimila risorse necessarie, quelle pagate da un’agenzia interinale con regolare contratto ammonteranno a qualche migliaio in attività di coordinamento e gestione di servizi, il resto sarà tutto stage e “volontariato”, al “meglio” andranno i volontari del Servizio Civile Nazionale che all’Expo avranno diritto a una indennità mensile di partecipazione che, presumibilmente, equivarrà a quella data normalmente ovvero €14.46 al giorno. Considerando che è richiesta una presenza costante di 7 ore, la retribuzione sarà di €2.06 l’ora, per svolgere un lavoro di accoglienza la cui paga minima sindacale dovrebbe aggirarsi sui 6 € netti all’ora. Ciò è ancora più devastante per coloro che, non abitando in Lombardia, si volessero candidare a fare questa esperienza, in verità, difficile anche con le retribuzioni dei pochi contratti pagati, permettersi una così lunga permanenza nella città lombarda. Praticamente il lavoratore medio dell’Expo sarà un giovane milanese con tanto tempo libero….Ci saremmo aspettati magari meno personale ma con una paga corretta, una selezione che, pur ricercando anche profili cui è necessario un percorso di studi adeguato e altrettante esperienze pregresse, avesse costruito binari di partecipazione da offrire realmente a tutto il paese. Imponente pare la mobilitazione degli studenti milanesi che da mesi si organizzano nel movimento Iononlavorogratisxexpo, dar loro tutto il torto, trattarli da gufi, appare complicato: i volontari non solo avranno mansioni di accoglienza, ma anche nella comunicazione ed in varie mansioni da back office. Siamo profondamente tra gli amici di Expo 2015, come vetrina fondamentale per il paese, per l’importanza dei temi trattati e crediamo che sia giusto che tutto il paese sia impegnato sostenerbe lo sforzo e le attività, ma non ci si può esimere dal verificare le mancate opportunità che già vengono percepite tali. Purtroppo Expo non è un’eccezione, se c’è un grande evento o una attività turistico culturale, in questo paese si cerca in tutti i modi di non pagare le professionalità, ed il primo a trovare la “strada” è proprio il pubblico, quello stesso stato che poi controlla le strutture ricettive e le attività ristorative per stanare il lavoro nero.…Lo staff dirigenziale di Expo 2015 ( che giustamente non lavora gratis) avrebbe potuto regalare una opportunità ai giovani (e non solo) di questo paese, e davvero di tutto il paese.