Gio. Dic 26th, 2024

larariodelsarnoIl cipollotto nocerino, virgulto della cipolla che è presente da millenni nell’area dell’ agro nocerino sarnese ( in foto il larario del Sarno che ritrae il commercio del cipollotto) , è stato oggetto di numerosi scritti, da celebri narratori della storia e della letteratura romana, per le sue proprietà sanitarie, di cui ci parla Plinio ( anche afrodisiache) e ovviamente in tipiche preparazioni culinarie, alla base di ciò che mangiamo anche oggi. Dall’ estensore del celebre De Rerum Natura, ovvero Tito Lucrezio Caro, ci sono giunte pietanze da poter ricreare ancora oggi, con qualche accorgimento. La sua ricetta, è un pò difficile per il nostro palato moderno, ed è un trionfo del celebre contrasto dolce salato che tanto piaceva ai nostri avi:  una Terrina Lucreziana (Patellam Lucretianam).

Si puliscono i cipollotti, buttando il verde ma lasciando un centimetro di foglia sopra il bulbo.Nella terrina andrebbe messo ciò che lo scrittore descrive come liquaminis modicum,oleum et aquam, a nostro avviso può essere sostituito da un cucchiaio di pasta d’acciughe con un pò di salsa di soia, ( il liquamen probabilmente era una versione light del garum in questa ricetta)  3 cucchiai d’olio e mezzo bicchiere d’acqua, mescolare e scaldare. I Cipollotti vanno tagliati in 2 per il lungo e vanno disposti nella terrina. A metà cottura aggiungere qualche filetto di aringa affumicata ( Lucrezio parla di mezzo pesce salato crudo ) Le aringhe vanno poste tra un cipollotto e l’altro .Non mescolare ma scuotere ed inclinare la pirofila,  prima della completa cottura sciogliere 1 cucchiaio grande  di miele, un pò di aceto e mosto cotto, infine, il Nostro invita spargere sulla pietanza la corona bubula, ovvero una pianta che si suole identificare con la santoreggia, una specie di menta.L’accorgimento è che bisogna far raffreddare e poi  mangiare tiepido.

Più tradizionale e palatabile, oseremo dire immutata nelle nostre usanze è la ricetta che ci giunge da Apicio  l’ Ovarum Fricta Placenta Cum Cepulis, ovvero la Frittata.fatta con 5 uova, cipollotto, sale e pepe,mettere le uova in un piatto mescolando velocemente , mettere il tutto in una pentola sopra l’olio fritto e aggiungere i cipollotti , mescolando per avere la frittata. Bona Cupiditas….

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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