Il clima sta colpendo in maniera forte il comparto dell’ olio italiano. Questa annata si sta sarà una delle più magre degli ultimi anni. Se non piove e se le temperature non si abbassano in questo periodo i frutti non avranno la capacità di aumentare di volume e peso e quindi rimarranno invendibili. Cali dal 20 al 40 % registrati in tutta la regione e con il sud in affanno anche nelle zone più vocate, ma con autentici disastri in Liguria e nel centro nord. Il calo produttivo della campagna olivicola 2014-2015 è dovuto principalmente alle continue variazioni climatiche e alle abbondanti precipitazioni che si sono registrate nei mesi scorsi. In particolare, durante l’estate, l’umidità e il perdurare delle piogge eccessive alternate al caldo ha causato attacchi della mosca olearia responsabile della perdita di produzione e, in alcuni casi, della riduzione del livello qualitativo dell’olio.In questo quadro di crisi Agrinsieme si mobilita per la salvaguardia delle imprese “ Il settore deve essere supportato anche attraverso la normativa nazionale, che deve premiare chi fa buona agricoltura. In tale ottica -dichiara Agrinsieme- si inserisce la nostra preoccupazione in merito alla riforma della normativa sulle OP nell’olio di oliva e delle olive da tavola che dovrebbe incentivare una maggiore aggregazione in un settore tra i più frammentati. Bisogna pensare al futuro, superando vecchi comportamenti che hanno determinato l’attuale realtà olivicola. Bisogna avere coraggio e costruire una normativa che renda il settore più competitivo e strutturato.
Agrinsieme, inoltre, chiede una maggiore attenzione alle istituzioni preposte ai controlli perché vigilino con particolare attenzione sulla produzione e commercializzazione di olio extravergine d’oliva italiano.”