Ven. Nov 22nd, 2024

cavatineltegameA Statigliano, frazione di Roccaromana (Ce) il 5 e 6 Luglio si celebra La sagra degli gnocchi al tegamino,  anche  accompagnata da altri prodotti, piatti e vino locale tipicamente statiglianesi. La tradizione e la genuinità sono le caratteristiche di queste serate di festa paesana dedicata tutta alla sua Patrona S.Margherita di Antiochia V.M .

C’è una devozione particolare per questa Santa che il 20 Luglio viene ricordata in molte città italiane. Gli statiglianesi si incontrano e organizzano una settimana di festeggiamenti. Maggiormente impegnati sono i giovani del Comitato, che lasciano i loro impegni quotidiani per dedicarsi all’organizzazione della festa. I preparativi iniziano un mese prima durante gli incontri, tra un caffè e l’altro, un diverbio e una risata, il gruppo pianifica le serate, sceglie i piatti, i gruppi folkloristici o etnici, le date e i ruoli. Quindi, si parte per il 20 Luglio. Il Sabato e la Domenica precedenti sono sempre i giorni dedicati alla Sagra dei “cavati rend’ u tianiegliu”, il “tianiegliu” è il tegamino di creta che si usava per cucinare il sugo con la salsiccia nei tempi passati, oggi, nella sua dimensione più piccola è la scodellina di creta in cui vengono serviti gli gnocchi. La salsiccia che gli statiglianesi offrono per questa occasione, è fatta con carne di maiale allevato dai contadini del luogo, anche la salsa di pomodoro che condirà il tutto è fatta in casa. Sono prodotti che la gente offre in onore della Santa e i giovani del comitato li cucinano le sere della Sagra. Gli gnocchi vengono fatti a mano dalle nonne del luogo che si riuniscono e insieme passano una intera giornata a “cavare” gli gnocchi che poi vengono conservati in frigorifero per i due giorni precedenti alla sagra.Statigliano è anche il borgo patria del Cacioforte di Statigliano, un formaggio antico che si sta cercando di riscoprire.

Le serate che precedono la festa solenne sono molto impegnative per i giovani di Statigliano, essi si adoperano e lavorano instancabilmente fino a notte inoltrata. Il loro obiettivo è far conoscere la tradizione e il fascino del loro paesello, movimentare e scuotere per un po’ la tranquillità del piccolo ambiente montano con balli, musica, giochi e vivacità. Un paese di pochissime anime, giovani e meno giovani, che in questi giorni si affaticano senza sentirne il peso, scorrazzano per le viuzze del borgo alla ricerca di materiali per allestire gli stands enogastronomici, preparano dolci e frittelle tipici da offrire al comitato per le serate di festa. Tutto si svolge in funzione della Patrona S. Margherita, il ricavo della festa servirà per la ristrutturazione della Chiesa o per comprare nuovi arredi o ancora, per rinnovare i paramenti sacri o per altri scopi religiosi. C’è sempre una necessità a cui far fronte e.. quindi tutto il lavoro lodevolmente viene fatto…. “per Santa Margherita”, come di solito dicono i ragazzi del comitato e questo per loro è l’unica gratificazione di tanti giorni e tante notti di lavoro.

A Statigliano, la semplicità del tempo passato ancora vive e la gente del luogo ne va fiera e cerca di mantenere intatta, nonostante qualche sprazzo di modernità, la tradizione e il ricordo delle antiche usanze culinarie e culturali.

Molte sono le persone che da diverse città e paesi della regione ormai, conoscendo i prodotti tipici del luogo, accorrono nelle serate di festa per assaggiare gli gnocchi dal sapore contadino e dei tempi che furono, per gustare la polenta o il pancotto preparati secondo la ricette delle nonne, per respirare aria fresca e salubre della montagna che odora di fieno e erba appena falciata.

Tradizione, religione e natura concorrono a rendere Statigliano meta di molti forestieri e paesani dei borghi vicini che fin dalle prime ore della sera vengono ad affollare e riempire le vie del paese.

Per gli amanti della cultura e della storia, è possibile fare delle passeggiate per visitare i centri storici, le numerose chiese e castelli dei borghi limitrofi o fare delle escursioni in montagna per ammirare dall’alto il panorama bellissimo che si estende per le valli circostanti.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.