Nell’ultimo anno si è molto parlato della Terra dei fuochi e dell’inquinamento di alcune terre nell’area nord di Napoli . Si è parlato dei prodotti coltivati e delle sostanze chimiche contenute in essi. Meno invece è stato detto sul fatto che non tutte queste terre sono contaminate, anzi, moltissime aree sono state preservate grazie a contadini scrupolosi che in questi anni hanno lavorato in maniera seria e lungimirante. Il ristorante pizzeria Gold Blond, da sempre attento alla dimensione artigianale, vantando la mescita di birre prodotte in loco, ha quindi deciso di cambiare i fornitori di verdure e acquistare la materia prima solo a km0, proprio da quei piccoli agricoltori che lavorano ai confini delle provincie di Napoli e Caserta. Anche sui prodotti è stata fatta una scelta precisa, oltre a quelle verdure che non possono mancare in nessuna cucina, grande spazio, col succedersi delle stagioni, alle eccellenze locali: papaccelle, pomodori gialli, le innumerevoli varietà di legumi locali, il cavolo torzella, e tanti altre ricchezze di questi territori.A presentare il progetto, lo scorso giovedì, presso il ristorante sito nel centro Campania, il vertice regionale di Slow Food Campania, con il presidente Peppe Orefice, la dirigenza del centro Campania, e dell’istituto zooprofilattico, i contadini Marulli, Egizio, D’Amico, D’Ambrosio, Sodano e Migliaccio .