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coldiretticampagnaamicaStand di informazioni e degustazioni di prodotti agroalimentari tipici ecosostenibili ed a Km 0 domenica 11 maggio a cura di Campagna amica a Napoli in piazza Giovanni Amendola (Liceo Umberto), in Viale dei Campi Flegrei e in piazza Quattro giornate.  Il valore della biodiversità legata alle produzioni agroalimentari tipiche e all’agricoltura ecosostenibile e la riduzione delle emissioni di anidride carbonica che è possibile ottenere con l’acquisto diretto dai produttori agricoli costituiscono una grande opportunità per fronteggiare l’allarmante diffusione dell’inquinamento ambientale.  Piu’ di 3 miliardi di euro sono stati spesi per l’acquisto di prodotti alimentari “a chilometri zero” nel 2013 con un contributo determinante al contenimento degli sprechi alimentari e alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra provocate dai trasporti del cibo. Si stima infatti – sottolinea il presidente di Coldiretti Emanuele Guardascione – che i prodotti alimentari come la frutta e la verdura a chilometri zero, acquistati al mercato degli agricoltori o direttamente nelle azienda agricole riducano gli sprechi del 30 per cento perché sono piu’ freschi e durano fino a una settimana in piu’ rispetto a quelli dei canali di vendita tradizionali, ma anche perché non si verificano le perdite dovute alle conservazioni intermedie in magazzino e lunghi trasporti che compromettono i prodotti prima di arrivare sul banco di vendita.

Sul piano ambientale, acquistando prodotti alimentari a chilometri zero, si riducono le emissioni di gas ad effetto serra provocate dai trasporti per lunghe distanze e si stima che, grazie alla spesa “salva clima” degli italiani, nei mercati degli agricoltori si sia ridotta di 98 milioni di chili l’anidride carbonica ad effetto serra emessa nell’atmosfera in un anno. E’ stato calcolato infatti che – evidenzia Coldiretti – un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l’emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall’Argentina deve volare per piu’ di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica e l’anguria brasiliana, che viaggia per oltre 9mila km, brucia 5,3 chili di petrolio e libera 16,5 chili di anidride carbonica per ogni chilo di prodotto, attraverso il trasporto con mezzi aerei.

“Acquistare prodotti a chilometri zero è anche un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale”, afferma il presidente dell’agrimercato di Napoli Luigi Caccioppoli nel sottolineare che “si tratta di una responsabilità sociale che si diffonde tra i cittadini nel tempo della crisi. Se è mancata la cultura del valore dell’agroalimentare, della salvaguardia del territorio e del cibo, che è una delle poche leve per tornare a crescere, la sensibilità negli ultimi anni è profondamente lievitata tra i cittadini che – conclude Caccioppoli – sempre piu’ spesso sostengono con le proprie scelte di acquisto l’agricoltura e i prodotti locali del territorio”.

La crescita dei consumi a chilometri zero, in controtendenza rispetto alla crisi economica, è favorita in Italia anche – sottolinea la Coldiretti – dalla crescita del 40 per cento delle imprese agricole accreditate a Campagna Amica, che vendono direttamente i loro prodotti.

In Campania, tra aziende agricole, agriturismi, botteghe e mercati sono circa 400 i punti vendita

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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