E’ stato Antimo Caturano, presidente del polo fieristico A1 Expo, a salutare il numerosissimo pubblico accorso all’inaugurazione della decima edizione di Fiera Agricola che, quest’anno, ospita l’ottava Mostra Nazionale della Bufala Mediterranea Italiana. “Per “coltivare la ripresa”, come recita il nostro motto, c’è bisogno di coraggio e di impegno per “fare sistema”. Fiera Agricola vuole essere un’occasione importante per le imprese, affinché in questa manifestazione trovino un tavolo di lavoro permanente, un vero momento di crescita e condivisione».
Espositori, appassionati, addetti ai lavori, ma anche famiglie, scolaresche, studenti delle facoltà di Architettura della Seconda Università di Napoli e della facoltà di Medicina Veterinaria della Federico II, hanno affollato il padiglione, che conta circa 250 espositori. «Il decimo nastro di Fiera Agricola è speciale perché quest’anno è tra le fiere internazionali che si tengono in Italia. Qui, in questo territorio, possiamo dire di avere la nostra fiera, una fiera aperta ai nuovi mercati, che guarda oltre i confini nazionali, perché pensata per essere punto di riferimento per le imprese, che solo nell’internazionalizzazione possono trovare la strada per uscire dalla crisi, pur senza trascurare quelle che sono le tradizioni, l’artigianalità e la vocazione del territorio. Bisogna “pensare globale ma agire locale”», ha aggiunto ancora il presidente Caturano.
«Fiera agricola è il frutto del lavoro e dell’impegno di chi ha creduto in un territorio in cui, spesso, è complicato investire», ha invece affermato Daniela Nugnes, assessore all’Agricoltura della Regione Campania. All’istituzione di un Polo Agroalimentare ha fatto invece riferimento il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, appellandosi all’attenzione dell’Ente Regione e ricordando quanto il settore agricolo a Caserta sia strategico per il territorio. Orgoglio e massimo impegno per la filiera e per la fiera è stato espresso dal sindaco di Pastorano, Giovanni Diana, presenti anche il presidente del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana, Domenico Raimondo; il presidente dell’ANASB, Francesco D’Ausilio e il direttore dell’ARAC, Maurizio De Renzis.
Dopo l’inaugurazione, si è svolto l’incontro del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop , “La Campania sicura della mozzarella dop: dal latte certificato al packaging ecosostenibile” un appuntamento che ha voluto mettere in luce la grande filiera dei controlli messi in campo dal consorzio di tutela e dai suoi partner. Nelle parole di Antonio Lucisano, direttore del consorzio, l’invito alla Regione Campania ed al Mipaaf a far conoscere sempre di più al consumatore il rigoroso piano controlli, attraverso road show ed un piano di comunicazione coordinato. Un assist per Michele Blasi, di DQA Certificazioni, l’organismo di certificazione della mozzarella di bufala campana dop da circa un anno, che ha raccontato i numeri di un poderoso intervento di controlli. Il responsabile dell’ ente, che si occupa anche del Pecorino Toscano Dop, ha snocciolato i numeri della filiera della mozzarella di bufala dop interessata dalle certificazioni, 1140 allevatori iscritti, 19 raccoglitori, 116 caseifici ( di cui l’85% tra Caserta e Salerno). Ogni allevamento viene controllato almeno una volta ogni 3 anni ( nel Parmigiano Reggiano Dop il controllo è di almeno una volta ogni 10 anni), controlli a sorpresa che hanno portato nell’ultimo anno solo ad alcune anomalie in pochi stabilimenti, di cui solo 3 gravi e segnalate al Mipaaf per le opportune sanzioni. L’assessore Nugnes ha invitato consorzio ed operatori a costruire un immagine del prodotto più forte e capace di apportare più valore, al territorio ed alle aziende, a cominciare dal prezzo di vendita della mozzarella “ troppo poco trovarla anche a 8 € kg, mentre altri prodotti dop arrivano fino a 38 € , come nel caso del parmigiano reggiano” ( anche se c’è una gran differenza tra prodotto stagionato e fresco ndr) . Spazio poi ad una grande innovazione, che è ora si faccia largo con decisione tra le aziende che vogliano proporsi sui mercati nazionali e mondiali, ovvero il nuovo packaging, capace di creare identità e riconoscibilità piena del prodotto dop, senza far perdere l’identità aziendale. E’ Diego Rubino, responsabile del progetto packaging che spiega come il mondo occidentale stia mettendo al bando il polistirolo, (già vietato in molti stati USA), per andare verso contenitori meno dispendiosi, capaci di procurare risparmi di spazio all’azienda e maggiormente sostenibili dal punto di vista ambientale. In questa direzione l’invito agli aderenti al consorzio ad utilizzare, in modo particolare in ambito GDO, i nuovi Mozzabox e MozzaBag, capaci di proteggere l’alimento con un buon livello di umidità, con all’interno dei laminati in pet trasparente, retrostampati con codici QR per individuarne sempre i lotti di produzione. Invitato a discutere, sul fronte caldo delle discussioni che investono i nuovi assetti riguardanti le normative sul latte di bufala e la legge sul doppio stabilimento, anche il componente della segreteria del Ministro Maurizio Martina, Corrrado Martinangelo. Notevole, girando per la fiera, la presenza delle organizzazioni agricole, Cia,Coldiretti e Confagricoltura, con il meglio dei loro associati, e poi tante aziende, non solo del comparto zootecnico, ma anche del comparto enogastronomico , dalla Birra Artigianale ( con Ianua 13) al Vino ( Villa Matilde e Regina Viarum) al formaggio, con tanto Matese, a cominciare da Alta Mangiuria di Alife, ma anche espositori da Puglia e Basilicata), Olio con il pluripremiato Monte della Torre. Imprenditori pronti , nei prossimi giorni, ad incontrare non solo operatori ma anche consumatori e semplici visitatori. Infine, una bella curiosità: un’azienda che popone gadget alla Bufala, portachiavi, calzascarpe e tanto altro, a forma del magnifico animale, una bella idea per incrementare il “sentiment popolare” verso la regina del mezzogiorno.