Dom. Dic 22nd, 2024

natgeomaycampaniaStraordinario reportage in Italia di una delle riviste più prestigiose e diffuse al mondo, ovvero l’ edizione britannica del  National Geographic. Il titolo del corposo servizio che sarà in edicola a Maggio ( 7 pag) è Insider’s Italy, una esplorazione da tre diverse prospettive della bellezza e delle bontà italiche, raccontate da tre  writers inglesi. Insieme all’articolo Dolce Vita in Liguria, tra Portofino e Cinque Terre e ai tesori della terra di Lecce, troviamo il  viaggio della writer Katie Parla ( una delle maggiori food writer americane, con laurea a Yale,  riguardo l’Italia)  tra le eccellenze di Terra di Lavoro in Campania. L’esplorazione di Katie inizia dall’uscita autostradale di Capua, rimarcando come questa sia una deviazione alternativa al costume anglosassone di venire in Campania quasi esclusivamente in Costiera Amalfitana o nelle località più note da sempre.Prima tappa, verso l’interno, a Castel di Sasso, la sua meta è l’agriturismo Le Campestre della famiglia Lombardi, di cui ne è descritto il ritorno dall’emigrazione in Belgio per far rinascere la produzione antichissima del formaggio Conciato Romano. Ma oltre al tema della straodinarietà del prodotto caseario, Katie narra l’ambiente e lo ritrae in foto, di un luogo in cui la generosità di preziosi prodotti dell’ortofrutta è anche salubrità e bellezza dei pascoli, in cui fortunate pecore si nutrono di una immensa biodiversità di erbe spontanee.La conversazione con Manuel Lombardi la porta anche alla conoscenza della riscoperta del maiale nero casertano, per rimettersi poi  in viaggio, per pochi km, ed approdare a Caiazzo, da Franco Pepe a Pepe In Grani. E’ narrato ai lettori come la  qualità e la creatività del grande pizzaiolo non sia minimamente scalfita nonostante le oltre 400 pizze servite in una serata: ben 4 toccano a Katie, e righe di piacere vengono regalate ai lettori con la descrizione della pizza al conciato romano e confetture di Fichi. Da Pepe in Grani si approccia all‘olio di oliva extravergine dell’azienda agricola Petrazzuoli e proprio lì, a Ruviano si reca l’indomani, tra i secolari olivi della campagna benedetta dal fiume Volturno con vista verso il Taburno. Ultima stazione del gusto e della bella natura è Monte Santa Croce, frazione di Piana di Monte Verna, per raccontare il lavoro con i pomodori dei fratelli Barbiero di La Sbecciatrice, condimento gourmet per piatti semplici ed elaborati, ma dalla medesima qualità. La writer statunitense termina il servizio con una constatazione illuminante: questi artigiani del bello e del gusto non avranno inventato la ruota ma, a volte, i semplici sapori sono le cose migliori.L’illustrazione del National Geographic UK continua con l’indicazione, ai propri lettori,  per visite turistico-culturali nelle vicinanze,  sono indicate la Reggia di Caserta, l’Anfiteatro Campano di Spartacus a Santa Maria C.V., Benevento, Sant’Agata dei Goti, il Parco Regionale del Matese, la Certosa di Padula. A questo proposito, infine, osservando l’impianto del reportage del NatGeo ci viene  un  consiglio,  contro i troppi localismi , in regione: il territorio campano viene percepito dagli stranieri ( che portano soldi e ne potrebbero portare di più)  nella sua interezza, parlare o far parlare all’estero, solo del proprio paesello, o della propria azienda o prodotto tipico, ha poco senso. Questo concetto i politici fanno fatica a comprenderlo, il dovere delle piccole e grandi aziende, delle associazioni locali è  capirlo sempre più, seguendo proprio l’esempio di questo angolo della  Terra di Lavoro Felix che inizia, a partire dall’impresa agricola e della ristorazione, a mettersi insieme per narrare congiuntamente del bello della nostra terra e del saper fare dei suoi cittadini.

Tutto il reportage pubblicato,  in lingua, dal blog di Katie Parla http://www.parlafood.com/wp-content/uploads/2014/04/ITALY-NGT0514_072_Italy.pdf

 

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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