Confagricoltura esprime soddisfazione per l’esito della riunione, che si è svolta ieri al ministero delle Politiche agricole tra le istituzioni e le organizzazioni degli operatori della filiera della mozzarella di bufala campana Dop, sulla proposta di tracciabilità del latte e la ormai prossima entrata in vigore della norma che prevede la separazione degli stabilimenti dove produrre la mozzarella a denominazione d’origine.
“Ci sembra emerga molto chiaramente – commenta il presidente della Federazione Nazionale di Prodotto di Confagricoltura Ernesto Buondonno – un consenso sulle nostre istanze, cioè l’applicazione di un valido sistema di tracciabilità della produzione di latte bufalino e la necessità di separare fisicamente la lavorazione di latte di bufala dell’areale Dop da quella di altre tipologie di latte, come d’altronde già prevede la legge italiana più volte prorogata”. “Sulla prima questione – continua Buondonno – è stato condiviso il sistema approvato dalla Regione Campania, apprezzato da Confagricoltura, che meglio risponde per efficacia e semplicità delle procedure, alle esigenze della filiera e dei consumatori. Sulla seconda, anche le Regioni presenti hanno condiviso la posizione sostenuta da Confagricoltura, Coldiretti e Confindustria, che chiarisce in maniera inequivocabile la separazione degli stabilimenti (Dop e non Dop) e il fatto che nei caseifici che si riforniscono esclusivamente di latte bufalino tracciato dell’areale Dop si possano produrre anche altri formaggi e preparati alimentari derivati da latte di bufala Dop”.
“Spiace – aggiunge il presidente della Federazione di prodotto di Confagricoltura – non aver trovato sulla stessa posizione il Consorzio di tutela, che dovrebbe avere invece a cuore gli interessi di tutta la filiera”.
“Auspichiamo ora – conclude – che le decisioni del ministro Martina siano in linea con la linea tracciata. Gli allevatori non aspettano altro per risollevare un comparto determinante per l’economia di alcuni territori.”