Sab. Nov 2nd, 2024

Agroecologia_Ambiente_Natura1Dopo un lungo inverno, con la primavera alle porte, la mente può rimanere in “letargo”: “nebbia” nel cervello, di primo mattino; lentezza nel carburare, soprattutto concetti ed idee; difficoltà di concentrazione; sensazioni di stanchezza e sonnolenza, e chi più ne ha, più ne metta. Che fare? Rassegnarsi e attendere che passi un’intera stagione per diventare più lucidi e pimpanti? No, dicono i neuropsicologi di Assomensana (www.assomensana.it), Associazione non-profit pro-mente: è preferibile adattarsi al bel-tempo gradatamente, ma iniziando subito, ai primi sprazzi di sole.

Agli albori della stagione dei fiori, gli esperti invitano a prendere la vita con calma, senza esagerare con l’euforia tipica del periodo che induce a cambiare stile di vita in modo troppo repentino: «Affrettarsi a mettersi a dieta stretta, per rientrare nei panni primaverili, e programmare un’intensa attività fisica, come serrate maratone e jogging oltre misura, rappresentano un boomerang che nuoce alla salute, in particolare del cervello», spiega il professor Giuseppe Alfredo Iannoccari, presidente di Assomensana, «Certamente l’alimentazione dei tempi dei panettoni e dei cotechini ha appesantito, non solo la figura, e la sedentarietà, caratteristica delle giornate fredde, ha impigrito muscoli e cervello. Ma per rimediare, c’è un metodo semplice e alla portata di tutti, che deriva da una interessante teoria di Berman: si tratta della “ristorazione dell’attenzione” che evidenzia gli effetti benefici derivanti dal contatto con la natura e che afferma come le persone si concentrino meglio dopo aver passato del tempo in ambienti naturali. Addirittura sono stati osservati risultati positivi anche nei soggetti che avevano semplicemente osservato immagini di paesaggi». Quindi approfittare delle giornate di sole per fare una passeggiata in un parco o per organizzare una gita fuori porta in mezzo alla natura è importante non solo per mantenersi attivi e in movimento ma anche per aiutare la mente e l’umore. Il meccanismo con cui la natura agisce favorevolmente sul cervello è presto rivelato: «Il  dolce risveglio dei sensi succede perché, a differenza dell’ambiente urbano, quello  naturale non pone i soggetti in una condizione di sovra-stimolazione e induce un effetto riposante sulle funzioni cognitive, soprattutto sull’attenzione e sulla memoria», afferma Iannoccari, «In particolare, i colori verde e azzurro contribuiscono a migliorare l’umore. La possibilità di svolgere queste piacevoli attività con amici diventa anche un’occasione per socializzare e stimolare la mente».

Anche in questo caso però è opportuno muoversi con la giusta dose di moderazione, per cui non bisogna farsi prendere dall’entusiasmo e cambiare improvvisamente rotta, come raccomanda il neuropsicologo: «Ad esempio, va benissimo trascorrere qualche serata in più sotto le stelle, ma è indispensabile tenere l’orologio sott’occhio per non fare troppo tardi e per limitare l’assunzione di alcolici, evitando così ricadute sulla quantità e sulla qualità del sonno, ristoratore e riparatore». Per migliorare ulteriormente le condizioni mentali, quando a primavera la testa presenta notevoli difficoltà di concentrazione e di memoria, il pensiero si fa vago e le idee faticano a focalizzarsi su quanto dovrebbe interessare, il presidente di Assomensana ha un consiglio in più: «In una condizione simile, non è facile riportare il barometro dei pensieri su ciò di cui “dobbiamo” occuparci, aggravando la situazione con la sensazione di essere inefficienti. Quando il pensiero si distrae è difficile farlo virare dove vogliamo. Ma con una piccola strategia possiamo assecondarlo e portarlo dove desideriamo: pensiamo ad una parola, ad esempio “albero” e lasciamo che la mente scorra intorno a tutte quelle che fanno riferimento ad albero, accettando anche la comparsa di pensieri e ricordi affini. Poi pensiamo a qualcosa di più specifico legato ad albero, come “mela”, e lasciamo andare le associazioni di idee intorno a questa parola. Successivamente, troviamone una o due relative a ciò che ci serve pensare in quel momento: “riunione” e “bilancio”, piuttosto che “spesa” e “pranzo”, lasciando che il pensiero giri intorno a ciò che ci interessa di più. In questo modo la mente ruota intorno ad un nostro obiettivo, scoprendo che pian piano possiamo portarla dove vogliamo noi (ma “pian piano”), evitando di farla lavorare a vuoto su ciò che non ci interessa». Anche sul fronte dello sport, a primavera non valgono le forzature e gli eccessi; come riferisce il professor Iannoccari: «Con l’arrivo della stagione più bella, l’organismo si deve risollevare gradualmente. Buttarsi a capofitto in improbabili prestazioni corsaiole stressa tutto il fisico (a causa della produzione di corticosteroidi, gli ormoni dello stress, anziché delle endorfine, gli ormoni del piacere), scarica le energie e induce uno stato di stanchezza e apatia, provocando l’effetto negativo di disaffezionarsi all’attività fisica. Quindi, anziché iniziare con 30 minuti di corsa, dedicarsi a miti (ma valide) passeggiate a passo sostenuto per 30 minuti, anche tutti i giorni. Solo dopo una settimana si possono indossare le scarpette da ginnastica e iniziare pacatamente a sollevare il passo».

A primavera, innanzitutto calma: sì, calma, anche a tavola! «Ciò che hanno regalato alla linea i tre-quattro mesi precedenti, non si può cancellare con una dieta spartana in pochi giorni del mese di marzo o di aprile!», dichiara il presidente dell’Associazione di neuropsicologi,«Partiamo dal mattino: la colazione necessita di varietà, che comprende il classico caffè, o thè o caffelatte, ecc., biscotti o pane oppure fette biscottate, ma inseriamo anche frutta fresca di stagione (soprattutto quella rossa) e non facciamo mancare anche due o tre frutti secchi (noci, nocciole, mandorle, pistacchi). Per i più audaci, si suggerisce un bicchiere di acqua tiepida con mezzo limone spremuto. Un vero toccasana per l’attivazione del metabolismo e quindi del cervello!».

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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