Gio. Dic 26th, 2024

spacciosuccivo“La Campania fa bene”. E’ questo, retorica a parte, il messaggio di fondo della campagna informativa web con la quale le associazioni succivesi “Spaccio Culturale” ed “ArtisticaMente”, si propongono di rafforzare la difesa del mercato ortofrutticolo locale ed arginare la crisi dell’agricoltura campana.

Come è ormai noto a tutti infatti, per oltre dieci anni le campagne della provincia di Caserta sono state devastate dallo smaltimento illegale dei rifiuti tossici ed infestate dall’insopportabile capillare presenza di roghi tossici. Tale situazione, nel silenzio totale dello Stato e delle Istituzioni locali, è stata portata al centro del dibattito politico nazionale ed all’attenzione dei media nazionali solo grazie ai movimenti ed alle proteste, talvolta esasperate, dei comitati organizzati, delle associazioni culturali, e dei singoli cittadini. Reiterate ed accese manifestazioni hanno ad oggi spinto il potere esecutivo a correre ai rimedi con l’invio dell’esercito nelle zone “calde” ed ad adottare provvedimenti “urgenti” come il decreto sulla emergenza ambientale  convertito in legge.
Tuttavia, in tale scenario, l’eco della protesta ha avuto anche effetti indesiderati. L’indiscriminata sfiducia per tutti i territori presenti nella zona in questione ha infatti portato ad un generale boicottaggio di ogni prodotto agricolo ivi coltivato e ad un crollo totale della domanda di ortaggi e frutta che in pochi mesi ha piegato il settore agroalimentare locale. Ulteriore spiacevole corollario di tale situazione è stato un crollo significativo della manodopera agricola ed una progressiva desertificazione delle campagne che paradossalmente, si trovano esposte al pericolo degli sversamenti più di prima.

Di fronte a tale dramma le nostre associazioni, già militanti nelle proteste passate, avanzano proposte che cercano di arginare l’allarmismo sociale ingiustificato attraverso interventi mirati che vanno ad integrare e coadiuvare quelli delle istituzioni ufficiali. A tal fine appaiono indispensabili un’immediata e celere mappatura dei terreni coltivati, seguita dall’integrale, scrupolosa pubblicazione dei dati scientifici rilevati; l’avvio di un trasparente progetto di bonifica e di riconversione no-food per i campi risultati inquinati; uno screening generalizzato e gratuito sulla popolazione; massicci investimenti per il sostegno e la riqualificazione del settore agro-alimentare, con campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte ai consumatori.

Proprio da quest’ultimo ambito si cominceranno a muovere le suddette Associazioni, nella convinzione che la nostra Terra non merita di essere etichettata col marchio infamante che condanna a morte l’agricoltura campana. Si comincerà con la difesa del pomodoro del “piennolo”, prodotto DOP di altissima qualità oggi a rischio di estinzione; si proseguirà, il prossimo mese, con la promozione del cavolfiore e si andrà avanti, prodotto dopo prodotto, notizia dopo notizia, per informare ed aggiornare costantemente la popolazione sui risultati ottenuti e gli interventi fatti e da fare con la speranza, di ricostruire anche per tale via, la credibilità dei produttori e riconquistare la fiducia delle persone nei prodotti della loro terra.

 

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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