E’ stato presentato dalla regione Campania il progetto “QR – CODE” per la tutela dei prodotti agricoli. Il progetto è nato su una idea del Tavolo tecnico permanente, attivato dalla Regione Campania nell’ambito delle iniziative assunte per “Terra dei Fuochi”. Alla conferenza hanno preso parte, oltra Presidente della Giunta Regionale Stefano Caldoro, l’assessore all’Agricoltura Daniela Nugnes, il presidente di Confindustria Campania Sabino Basso e il direttore dell’Istituto Zooprofilattico di Portici Antonio Limone. Erano presenti altresì il presidente della Commissione Agricoltura del Consiglio Pietro Foglia e i rappresentanti delle organizzazioni professionali e delle associazioni operanti nel settore.
“QR CODE – CAMPANIA SICURA“, su cui è stata raggiunta una prima intesa tra Confindustria Campania e l’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno, fornisce uno strumento pratico al cittadino che, al momento dell’acquisto di un prodotto, potrà ricevere in maniera chiara ed immediata tutte le informazioni sulla salubrità e la tracciabilità del prodotto.
Un codice QR (in inglese Qr code, abbreviazione di quick response, risposta rapida) è un codice a barre bidimensionale composto da moduli neri disposti all’interno di uno schema di forma quadrata. Viene impiegato per memorizzare informazioni destinate ad essere lette tramite un telefono cellulare o uno smartphone. Per leggere un codice QR è sufficiente inquadrarlo con la fotocamera del cellulare dopo aver aperto l’applicazione di lettura. Al momento dell’acquisto di un prodotto, ad esempio una confezione di mozzarella di bufala campana, una busta di insalata, formaggi, pomodori, etc. basterà puntare il cellulare sul Qr – Code impresso sulla confezione del prodotto e sullo schermo compariranno tutte le informazioni sulla sicurezza e sulla tracciabilità del prodotto stesso.
La schermata porterà ad un link sul sito dell’Istituto Zooprofilattico dove compariranno le seguenti informazioni:
risultati delle analisi più recenti;
archivio risultati precedenti analisi;
geolocalizzazione dell’azienda produttrice.
L’azienda interessata all’applicazione del codice sul proprio prodotto prende contatti con l’Istituto Zooprofilattico che provvede ad eseguire analisi specifiche sul prodotto. A seconda del tipo merceologico del prodotto l’Istituto si avvale della collaborazione del Dipartimento di Agraria o del Dipartimento di Medicina Veterinaria. Al momento le aziende interessate al progetto sono circa 300; 240 hanno già sottoscritto la convenzione mentre per altre 68 è in corso l’iter procedurale. Si segnalano, tra gli altri, Rago Ortofrutta, Basso olio e vino, Cis di Nola, molti allevamenti e caseifici del casertano e del salernitano.