Dom. Dic 22nd, 2024

FrancescoSi svolgerà sabato 4 gennaio 2014 alle ore 20.30 presso il teatro Mediterraneo di Napoli e sarà, poi, trasmessa lunedì 6 gennaio alle ore 9,35 su Rai Uno la diciannovesima edizione del Concerto dell’Epifania, il tradizionale appuntamento di inizio anno che dal lontano 1996 propone un’originale mix di religiosità, cultura e musica.
“Grazie al rinnovato sostegno di Rai Uno anche quest’anno torna l’appuntamento con il Concerto dell’Epifania – ha dichiarato Giuseppe Reale, presidente dell’associazione Oltre il Chiostro nonché ideatore della manifestazione -. Un sostegno che si unisce alla sensibilità dimostrata dall’assessore regionale al Turismo e Beni Culturali, Pasquale Sommese che, in tempi di spending review, è testimonianza concreta del livello qualitativo raggiunto dalla nostra manifestazione”.
“Una kermesse consolidata negli anni e di altissimo valore culturale e simbolico – ha dichiarato l’assessore Sommese – La musica è un grande strumento di aggregazione e di riflessione. I valori cristiani dello stare insieme, la vicinanza del Santo Padre, aiutano ad accrescere sempre di più il sentimento della solidarietà”.
Ad ispirare il racconto musicale del Concerto dell’Epifania 2014 – patrocinato dal Pontificio Consiglio della Cultura – saranno le parole di Papa Francesco sulla fraternità, intesa come fondamento della convivenza solidale e pacifica, e contenute nel messaggio per la 47.ma Giornata mondiale per la pace.
Le parole del Santo Padre – indicato dalla rivista Time ‘uomo dell’anno’ – troveranno anche una sintesi iconografica grazie al maestro Arturo Casanova la cui tela, intitolata appunto ‘Francesco’, dominerà la scenografia rappresentando in chiave contemporanea il tradizionale saio francescano. 
“Il sangue di Cristo – spiega Marco di Mauro – nella Crocifissione di Cimabue ad Assisi, bagna il saio di San Francesco prima di cadere sul teschio di Adamo. L’intima connessione tra il sacrificio di Cristo e quello di San Francesco, mirabilmente espressa da Cimabue, viene ribadita da Arturo Casanova, che rappresenta il saio francescano appeso ad un filo spinato, stabilendo un nesso iconografico di alta pregnanza simbolica. Il saio è quello di lana grezza sdrucito e rattoppato, adottato dai frati minori, dove le toppe compongono una mappa geografica dell’Italia, di cui Francesco è il patrono. Ai nostri occhi, l’immagine del saio appeso ad un filo rinvia ai panni stesi ad asciugare nei vicoli napoletani: è un ulteriore rimando alla più dimessa quotidianità, in cui Francesco si è calato per farsi portavoce del messaggio cristiano.
L’opera è fatta di nuda terra, esibita nella sua essenza e non celata dal colore, quella nuda terra in cui Francesco volle morire per rimettersi in Dio così come Dio l’aveva creato”.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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