Spesso capita di non raccapezzarsi nella grande quantità di delizie di pasticceria che offre il periodo natalizio a Napoli ed in Campania, vediamo un pò di ripercorrere utilizzi diversi che si facevano nelle famiglie napoletane nei tempi andati riguardo ad un tipico biscotto natalizio, ovvero il Susamiello, usi diversi che aiutano anche a capire le differenti forme.
Il Susamiello da sempre gareggia con il mostacciolo ma, seppur con una base simile, di farina e mandorle, si priva del cioccolato ma si arricchisce di spezie. I nonni ricorderanno racconti dei propri genitori in cui si distingueva il Susamiello nobile da quello adatto a Zampognari. Infatti, il susamiello nobile era il regalo alla persona importante che veniva a far visita a casa , composto di farina bianca e rotondo . Il Susamiello per zampognari era ovviamente offerto ai zampognari che suonavano sotto casa ed era a forma di S, con farina scura e miele e meno mandorle.Esisteva,nelle famiglie molto devote , anche un Susamiello del buon cammino, destinato a membri del clero, con un ripieno di amarena. Il susamiello era anche regalato alle signorine nubili, onde potesse essere loro di conforto nelle lunghe ore di solitudine. Il detto napoletano “Si nu Susamiell” significa essere un tipo pesante…scocciante…ma non è riferito direttamente al dolce, ma deriva dai ceppi di ferro a forma di S che legavano le caviglie ai carcerati in epoca medievale e poi borbonica…