Dom. Dic 22nd, 2024

vignesentierodeglideiUna passeggiata sul Sentiero degli Dei, utilizzato secondo le antiche leggende dagli immortali per raggiungere il mare di Positano e salvare Ulisse dalle ammalianti Sirene, è un sogno da realizzare per milioni di tedeschi, inglesi, francesi e non solo, che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non vengono in costiera amalfitana e sorrentina solo per l’incanto dei borghi e delle spiagge più gettonate e trendy, ma anche per poter calcare il percorso ( sentiero basso) che da Bomerano di Agerola porta a Nocelle, frazione “alta” di Positano, snodandosi anche per Furore e Vettica di Praiano. Andandoci ci si imbatte in un numero elevato di stranieri, da nazioni in cui il trekking è uno dei modi abituali di fare turismo, un percorso che  ora, grazie anche all’ottima manutenzione e segnaletica ad opera del Parco Regionale dei Monti Lattari, sempre più italiani stanno ri-scoprendo. Ne parlavano i grandi protagonisti dei Grand Tour del mondo della letteratura ottocentesca, e proprio la descrizione  del sentiero di D.H. Lawrence, grande narratore inglese a cavallo tra ottocento e novecento, insieme a quella di Italo Calvino, campeggia all’avvio dei 6 km di cammino che, con qualche facile asperità, si sviluppa per un dislivello di 250 km. Il sentiero degli Dei viene percorso nei due sensi ma quello Bomerano-Nocelle è sicuramente il più panoramico, e oltre a paesaggi mozzafiato, a cavallo tra penisola sorrentina ed amalfitana, incorniciate dal mare, si scopre un mondo con una flora ed una fauna che ci narrano la ricchezza della terra di questo angolo splendido della Campania. Siamo immersi tra UliviLecci, Rosmarino, erica, mirto e corbezzolo, ma ci colpisce la mini antropizzazione che dà luogo a vigne a terrazza, della tipologia che in irpinia sarebbero chiamate a Tennecchia ( in dialetto antico significa tenda,pergolato), che fruttano  vini che una volta erano soprattutto  il pere ‘e palummo…oggi inglobati nel vino di Furore della  Costa D’Amalfi Doc. La cultura del vino si vede anche nelle poche casette diroccate utilizzate anticamente ( ma qualcuna ancora oggi) come ricovero per i vignaioli ed i loro attrezzi, in una di esse, infatti, troviamo tini nuovi nuovi…. I terrazzamenti sono l’elemento in cui proliferano anche pomodorini a piennolo, pieni di iodio, e i limoneti, infatti, proprio alla fine del percorso, verso Nocelle, incontriamo il “Chiosco degli Dei “, che, senza  che ci sia nulla di invasivo e costruito ci dà la possibilità di provare una limonata e il celebre sfusato amalfitano. Ma capranapoletanail sentiero degli dei è anche il luogo di elezione per gli allevamenti della Capra Napoletana, una tipologia nera (detta Torca Nera dai pastori) particolarmente pregiata che fornisce un’ ottima caciotta da gustare negli shop di Agerola e Positano, verificando di persona come, oltre al buon Provolone del Monaco Dop e al Fior di latte agerolese, il territorio è molto ricco e vario dal punto di vista caseario. Non è raro, durante il trekking, imbattersi nel gregge e doverlo attraversare, dobbiamo dire senza nemmeno avvertire il caratteristico odore che di solito le greggi di Capre si portano dietro, anzi difficilmente si trovano capre così lucenti, quasi domestiche, come le capre napoletane dei Monti Lattari. La capra Napoletana del sentiero degli dei è ancora in via d’estinzione e comprarne i prodotti significa anche incrementare allevamenti e contribuire alla riduzione del  rischio. Buon sentiero degli dei quindi, e se il panorama eccezionale lo consente, soffermatevi anche sulla  flora e sulla fauna di questo luogo ancora mitico, internazionalmente famoso e ben tenuto.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.