Sab. Nov 2nd, 2024

Salvatore Ciardiello Presidente Cia CampaniaSalvatore Ciardiello, coordinatore regionale di Agrinsieme, che raggruppa varie associazioni del mondo agricolo, interviene sull’ emrgenza in Campania. L’attuale emergenza ambientale si abbatte sul già debole sistema economico campano, di cui il comparto agroalimentare rappresenta la parte più vitale.
Per decenni lo abbiamo denunciato, per difendere le nostre campagne dalla malavita organizzata.
Eppure, nonostante la massiccia denuncia mediatica di questi giorni, pare si stiano sortendo gli stessi effetti di sempre: nessun colpevole e le istituzioni drammaticamente assenti.
Le ex discariche sono ovunque, come decine di aree industriali dove non si effettua nessun tipo di controllo sul ciclo dei rifiuti e dove si continuano a consumare atti delinquenziali contro l’ambiente e contro la salute delle persone.
Questi veri e propri crimini, nulla hanno a che vedere con le nostre campagne e con la nostra agricoltura.
E’ paradossale che i nostri prodotti, sottoposti ogni giorno a controlli severissimi, sia da parte delle istituzioni che del mercato, siano certificati – e, quindi, abbiano superati tutti i passaggi della filiera per garantire i consumatori sulla salubrità dei prodotti venduti – siano oggi penalizzati da una campagna mediatica generalizzata ed indiscriminata che criminalizza, di fatto, tutti i produttori campani.

Il nostro Agroalimentare rappresenta una forza economica significativa sul mercato europeo, e ci sembra ingiusto dover pagare un prezzo così alto, senza che vi siano mai state contestazioni di prodotto.
Ciclicamente si parla di risanamento ambientale ma niente è stato fatto e le conseguenze di questa inettitudine o mancanza di volontà politica, sarà la distruzione dell’unico comparto economico della Campania ancora sano.

L’agricoltura rappresenta la soluzione a tutte queste nefandezze che offendono non solo la nostra regione ma l’intero Paese, perché naturale presidio della cura e tutela della terra.
Proponiamo che i terreni sequestrati, ove le condizioni lo consentano, vengano assegnati dallo Stato agli agricoltori con le stesse modalità dei terreni confiscati alle mafie. Saranno gli agricoltori, di concerto con le Università e i Centri di Ricerca a disinquinarli e i costi di tutto questo dovranno gravare su chi ha inquinato.

Come Agrinsieme, chiediamo che questa emergenza venga affrontata in modo forte, deciso e risolutivo, sia per le imprese che per i consumatori, con una giusta e continua informazione all’esterno.

Per questi motivi proponiamo:
– una task force scientifica per una mappatura e delimitazione dei territori inquinati;
– la predisposizione di un piano di risanamento dell’area delimitata, con il coinvolgimento delle imprese agricole presenti nel territorio;
– controlli di tutte le produzioni agricole dell’area;
– programmazione di una forte azione sociale nell’area interessata.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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