Sab. Nov 2nd, 2024

oliveoliocampania“Se il 30% delle pizzerie della Campania utilizzasse  l’ottimo olio extravergine di oliva della regione sulle loro pizze, non solo queste sarebbero ancora più buone ma ci darebbe  serenità economica e uno sviluppo occupazionale rilevante nel settore dell’ olivicoltura regionale”. E’ l’appello che ha lanciato il presidente regionale di Slow Food Campania, Gaetano Pascale, intervenuto nell’ambito della presentazione dell’evento ‘A Marrachiglia, che si terrà il 25 Novembre, dalle ore 18.00 presso la location di Villa Ortensia ad Alvignano (Ce).

La conferenza di presentazione si è tenuta nello splendido scenario della chiesa trecentesca gotico-catalana di Santa Maria a Marciano a Piana di Monteverna, con il contributo della Proloco Pianese. Ad organizzare ‘A Marrachiglia saranno le condotte Slow Food  Matese, Roccamonfina e Massico, Valle Telesina e, in modo particolare, del Volturno, il cui fiduciario, Nicola Sorbo, ha voluto ricordare la sacralità della pianta di olivo,  gli sforzi e le vittorie per la valorizzazione delle cultivar autoctone, a cominciare dalla caiazzana, sempre più apprezzata sulle tavole italiane. L’ evento di Novembre vuole essere un incontro tra la ristorazione di qualità         ( ogni territorio dell’alto casertano e della valle telesina sarà rappresentato da uno chef) e le produzioni di eccellenza delle aziende olivicole, con un’attenzione particolare a capire, tramite l’opinione dei ristoratori, potenzialità e problematiche inerenti all’utilizzo dell’ olio della Campania nei propri locali. Illuminante l’intervento dell’ illustre accademico Prof. Sacchi, tra i massimi esperti mondiali di olio, che ha condotto uno studio sull’utilizzo dell’ olio in cucina, invitando a cucinare con l’extravergine di qualità, utilizzando le cultivar locali, oli, quelli campani, che mietono premi e riconoscimenti a livello internazionali ma ancora sottoutilizzati nella ristorazione e nell’uso domestico. Il Prof Sacchi suggerisce di  diffidare dalle fritture con olio di palma o scadenti che distruggono ogni proprietà benefica e il gusto dell’ olio, sollecitando  il consumatore,  al supermercato, di guardare in basso, negli scaffali, dove ci sono le produzioni locali  di qualità, mettendo in guardia dal fatto che oli con prezzi troppo bassi non hanno proprio nulla, nè di italiano, nè dell’ integrità delle caratteristiche organolettiche proprie dell’olio, elemento essenziale per  una  dieta mediterranea.

Salvare gusto e salute a tavola, a fronte di un uso magari più moderato, per abbattere la necessaria maggiorazione di prezzo rispetto al prodotto estero e scadente delle multinazionali, significa anche salvare il paesaggio, l’olivo delle nostre campagne, dare lavoro dalle aziende agricole della Campania, protagoniste di produzioni di eccellenza. Anche noi di Campaniaslow.it invitiamo i lettori, quando ci si reca in ristorante o pizzeria, a domandare quale olio si usa in cucina, ne guadagnerebbe la salute, il gusto e la salvaguardia del paesaggio regionale.

All ‘evento-Workshop parteciperanno le aziende olivicole: Badevisco, con la Cultivar Itrana,Monte della Torre con la sessana,  Girardi con Nostras,  Cipriano con la Tonda del Matese, Perlingieri con l’ Ortice, Olivicola del Titerno di S.Lorenzello con la Racioppella, Tutuni al Monticello con la Corniola, Petrazzuoli con la caiazzana.

Saranno protagonisti gli chef Pietro Balletta, Dario Pascarella,  Dino Masella

 

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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