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diqualitapaoloconteDi Qualità : per un nuovo indirizzo europeo delle politiche agroalimentari,  è il libro, edito da Donzelli Editore, scritto dall’Avv. Paolo Conte, specialista in Diritto Agrario e già dottore di ricerca presso la S.U.N. che analizza come la qualità sia uno  strumento necessario  di competitività. L’autorevole introduzione è dell’ On. Paolo De Castro, presidente della commissione politiche  agricole del Parlamento Europeo.

Il volume affronta i problemi delle Pmi agroalimentari di fronte all’ intensificarsi del processo di globalizzazione e della crisi economica, fino a delineare spunti per la ricerca di un nuovo approccio strategico per sopravvivere sul mercato globale, con un invito alla innovazione del comparto imprenditoriale di settore, in modo particolare l’accento si pone sul tema della qualità dei prodotti, riferita non solo ai tradizionali aspetti nutrizionali, sensoriali, organolettici e igienico-sanitari, ma da  interpretare in un’accezione più estesa che tenga conto degli aspetti ambientali, sociali, culturali e territoriali.

“La valorizzazione delle produzioni tipiche costituisce, infatti, una strategia efficace per il conseguimento di molteplici obiettivi sia di carattere economico (rivitalizzazione delle colture tipiche, diversificazione delle produzioni, acquisizione di nuovi sbocchi) sia socio-culturali (recupero e rafforzamento delle tradizioni e della cultura locale). Essa si fonda su potenzialità specifiche di un territorio: know-how, tradizioni e identità che conferiscono alle produzioni la loro immagine specifica e rappresenta un’operazione economica che richiede l’individuazione precisa dei potenziali sbocchi di mercato a definizione e ad attuazione di strategie commerciali e, soprattutto, il rispetto di un requisito essenziale: la qualità.

Se si considera il successo di mercato delle produzioni tipiche agroalimentari come una opportunità di sviluppo sia di determinate aree rurali che della piccola impresa che vi opera e come un possibile percorso per il rafforzamento della capacità competitiva nei nuovi scenari di globalizzazione, appare opportuno chiedersi quali sono i prodotti tipici su cui il sistema agroalimentare può fare affidamento per ritagliarsi uno spazio nella nuova divisione internazionale del lavoro, sviluppando componenti anche consistenti del proprio apparato produttivo agricolo, senza dover rinunciare alla tipicità e tradizionalità dei propri prodotti che sono elementi di forza nella competizione.”

L’ avv. Paolo Conte esprime la convinzione secondo cui la valorizzazione dei prodotti tipici può apportare un contributo rilevante allo sviluppo del sistema agroalimentare e ciò  trova fondamento in un profondo processo evolutivo le cui determinanti vanno ricercate nei comportamenti messi in atto da imprese, istituzioni e consumatori, nel ruolo, rispettivamente, di produttori/distributori, garanti/controllori e fruitori.

Nell’attuale contesto di globalizzazione, sempre più competitivo, in cui la tutela della qualità diviene una strategia concorrenziale da perseguire in via preliminare, un ruolo importante è ricoperto dal soggetto pubblico che interviene con produzioni normative coerenti rispetto alle istanze di sicurezza e qualità del consumatore, nonché di garanzia e tutela degli operatori economici: di recente produzione normativa è il nuovo Regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 Novembre 2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari.

Dal lato della domanda, invece, abbiamo un consumatore sempre più complesso che manifesta un minore interesse per la componente quantitativa dei consumi a favore di una maggiore esigenza e aspettativa di qualità. Si tratta di un consumatore capace di effettuare le proprie scelte con maggiore discrezionalità e consapevolezza, non solo per un’esigenza di identificazione sociale e culturale, ma anche in quanto elemento di rassicurazione: sempre di più, i cittadini e i consumatori dell’Unione chiedono qualità e prodotti tradizionali e si preoccupano del mantenimento della varietà della produzione agricola dell’Unione. Queste esigenze determinano una domanda di prodotti agricoli o alimentari con caratteristiche specifiche riconoscibili, in particolar modo quelle connesse all’origine geografica.

Gli operatori europei, infine, cercano nella qualità delle produzioni la chiave del successo su un mercato globalizzato in cui gli agricoltori di altri Paesi (extra UE) producono e commercializzano sostanze alimentari a basso costo.

“Una strategia, pertanto,- sostiene l’Avv. Conte-“ coerente con la Comunicazione  della Commissione sulla politica agricola comune dopo il 2013 che ha individuato, tra le varie sfide future cui la politica della qualità dei prodotti agricoli può offrire un contributo, l’esigenza di mantenere la diversificazione delle attività agricole nelle zone rurali e di rafforzare la competitività; con le priorità politiche di Europa 2020, in particolare con l’obiettivo di promuovere un’economia più competitività, in quanto la politica della qualità è uno dei punti di forza della competitività dell’agricoltura europea; e  parte integrante del progetto di riforma della Politica Agricola Comune che, nel segnare il passaggio da politiche di sostegno applicate alle quantità prodotte ad un orientamento verso la salute dei consumatori e la qualità e sicurezza dei prodotti agroalimentari, non risponde più ad una esigenza di food security ma, bensì, di food safety, offrendo ai consumatori cibi e contenuti di qualità.”

Un volume che consigliamo a chi, operatore del settore agroalimentare, ha necessità di trovare sicurezze e spunti di riflessione lungo le strade ricche di opportunità, ma anche di pericoli, che i tempi nuovi offrono alle proprie produzioni.

http://www.donzelli.it/libro/2483/di-qualita

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

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