Dopo il confortante risultato di “Falanghina day”, l’Associazione Cantine Guardiesi Unite torna sul tema con un incontro previsto venerdì 30 nel castello medievale, nell’ambito della Convention Nazionale delle Città del Vino in programma a Guardia Sanframondi.
L’iniziativa del sodalizio guardiese riguarda un momento di approfondimento tecnico messo su con l’Assoenologi, l’AIS ed importanti giornalisti enogastronomici, dal titolo: “La Falanghina: profumi, sapori e colori del Sannio”.
Le degustazioni, effettuate in forma anonima, serviranno a comprendere com’è letto ed interpretato il territorio attraverso la Falanghina, suo prodotto principe.
“Si tratta di un momento di grande interesse – ha spiegato Flaviano Foschini, presidente di Cantine Guardiesi Unite – in grado di dare continuità all’esperienza dello scorso anno fatta in occasione di Falanghina Day. Dopo le degustazioni, infatti, si aprirà un vero e proprio tavolo tecnico con un dibattito con i produttori che mostreranno come vogliono esprimere e rappresentare il territorio e, dall’altra, come gli enologi, i sommelier ed i giornalisti leggono tale interpretazione del prodotto, in una visione di mercato”.
L’associazione guardiese, sempre nella stessa giornata, presso la villa comunale alle ore 21, darà vita ad un’allettante proposta enogastronomica dal titolo: “La cucina della Falanghina”. L’appuntamento, frutto di sinergia e collaborazione nel territorio, offrirà agli enoturisti ed appassionati la possibilità di degustare piatti tipici della tradizione locale in abbinamento alla Falanghina. I piatti saranno elaborati dagli chef dell’Associazione Provinciale cuochi di Benevento e, fra gli atri prodotti del territorio, si assaggeranno primi piatti elaborati con i Fusillotti a lenta lavorazione del Pastificio Rummo.
“L’Associazione Cantine Guardiesi Unite – ha concluso Foschini – è molto soddisfatta per essere stata ispiratrice per l’Amministrazione Comunale dell’elaborazione del progetto V.I.T.E.S., acronimo di Vitivinicoltura, Innovazione, Tecnologia, Ecologia e Salute. Un distretto Vitivinicolo di Qualità deve avere come segno distintivo, appunto la Qualità in tutti i suoi aspetti: Qualità delle Produzioni, Qualità dell’Ambiente, Qualità del Territorio, Qualità del Paesaggio, Qualità dei Servizi; affinché ciò si realizzi è fondamentale la ricerca e il trasferimento tecnologico sul territorio. Il progetto VITES ha come obiettivo stimolare la ricerca nel settore vitivinicolo ed ambientale con l’immediato trasferimento tecnologico alle aziende, attraverso l’istituzione di un premio assegnato da un comitato tecnico scientifico composto da accademici, ricercatori illustri, e dal mondo imprenditoriale di qualità”.