Donato Carozza, Giuseppe Paccone e Francesco Santangelo, sono tre giovani di San Marco Evangelista, cittadina alle porte di Caserta con un passato contadino ed un presente di industrie (anche se oggi alcune in crisi), ad essere gli artefici dell’ ultimo nato tra i birrifici artigianali della Campania: Ianua 13.
La chiacchierata con gli entusiasti protagonisti, che giungono alla produzione dopo anni di esperimenti casalinghi e test con gli amici, non può non partire dalla spiegazione del nome: Ianua è la porta, o meglio il Portone, dell’abitato del nonno di Donato, il luogo dove le loro creazioni prendono la prima forma, dove sono pensate e testate le ricette delle due bottiglie in produzione, la Flavis e la Ruber (si continua sul latino per restare in tema) e 13 poiché è un numero in cui si sono spesso imbattuti nella loro avventura aziendale: è il numero civico in cui è ubicata la “Ianua” dell’ avo, è un numero ricorrente nella partita iva che hanno aperto, ed è il numero dell’anno di fondazione della loro impresa. Il 
Logo delle produzioni di Ianua 13 è colmo di omaggi alla tradizione del Genius Loci, così accanto alla stilizzazione del portone vi è il leone di San Marco, lo stemma della loro città. Il Birrificio è ubicato nella vicina San Nicola La Strada, che con San Marco condivide lo stesso passato rurale e tradizioni ancora vive, come quelle dell’artigianato del pane canestrato. Secondo i tre produttori, iniziati all’ arte birraria da amici irpini, è corretto parlare di Birra Indipendente, più che di Birra Artigianale, e questa metodicità è trasferita nelle birre, imbottigliate, per ora, in uno stabilimento del salernitano utilizzando eleganti bottiglie da 75 cl con un tappo funzionale che garantisce piena conservazione una volta aperte; Ci dedichiamo in primis alla Flavis, bionda di frumento appunto, di stile tedesco (Weiss) . L’abbiamo provata facendoci incuriosire dagli abbinamenti meno “classici”, tipo Pesce in Bianco e davvero emerge fortemente l’oltre 50% di malto di frumento utilizzato, notevoli gli aromi fruttati, come il colore che svolta verso l’arancio testimonia anche all’ occhio, di ottima qualità i luppoli americani utilizzati e di sapiente preparazione, non una birra banale ma di certo adatta a tutti. Da gustare anche in abbinamento al pollo, con una gradazione di 5° Flavis è un appuntamento necessario per gli amanti dell’alta fermentazione.
L’altra bottiglia è Ruber, rossa in cui si ricalca lo stile USA, dove oltre all’ acqua di San Marco Evangelista e al malto d’orzo, è da apprezzare la inedita miscela di luppoli statunitensi e neozelandesi, una birra che testimonia la ricerca e la passione dei tre sammarchesi. Fiori, spezie, un retrogusto amaro non scontato e gradevole, in grado di investire bene tutte le papille del gusto. Una gradazione leggermente superiore (5,6°) per Ruber che abbiamo gradito con arrosti, una birra anche da Funghi, magari arrostiti. Ma i tre produttori di Ianua 13 non si fermano e qui c’è una novità molto importante per il movimento birraio campano: è partita la sfida per coltivare , a San Marco Evangelista, i Luppoli che serviranno per le future produzioni, per ora a 2000 bottiglie l’anno per tipo. Questa sfida è condotta su un terreno del nonno di Donato; Via il granoturco e largo all’esperimento luppolo, con 9-10 tipologie per legare ancora di più le Birre Flavis, Ruber e una prossima ancora in gestazione, al territorio. Una terra che loro amano e che, siamo sicuri, Ianua 13 contribuirà a far conoscere meglio. E’ importante, secondo noi, che anche i gestori di ristoranti e pub del territorio colgano l’opportunità di proporre queste produzioni, di fuggire dalla sola banalità della birra da supermercato, conveniente per qualche centesimo in più ma che davvero poco trasmette, se non standardizzazione ed omologazione. Anche attraverso due birre dal gusto vivo, come Flavis e Ruber, può vivere la memoria e il futuro di questa parte strategica di Terra di Lavoro.I produttori sono contattabili tramite il profilo facebook : Ianua Tredici Birrificio e alla mail ianua13@libero.it