Fermata qualità: venerdì 12 luglio, alle ore 10.30, presso la Basilicata dell’Annunziata di Prata Principato Ultra, si terrà l’iniziativa promossa dal Gal Partenio in collaborazione con l’Università degli Studi “Federico II” di Napoli. Il Gal Partenio e l’Università “Federico II” presenteranno, in occasione del convegno del 12 luglio, il progetto per la riqualificazione del patrimonio culturale e rurale attraverso il recupero sostenibile dei borghi del territorio.
L’obiettivo è la realizzazione di uno studio di fattibilità per la formulazione di indirizzi progettuali di recupero e adeguamento funzionale del patrimonio architettonico, soprattutto in chiave turistica ma anche per restituire ai comuni e alla cittadinanza beni riqualificati e rifunzionalizzati. Non solo una riqualificazione, dunque, ma una vera e propria rivitalizzazione di luoghi di grande importanza come i borghi, per riportare gli abitanti nel proprio contesto qualitativamente rifunzionalizzato. Ciò permetterà anche la costruzione di una rete territoriale, dove il tema predominante sia quello della rivitalizzazione dei centri minori, un progetto strategico che ha come fulcro la cittadinanza e la sostenibilità. Sostenibilità e rigenerazione al primo posto, dunque, in un ruolo determinante e positivo che riguarda non solo gli aspetti architettonici ed urbanistici, ma anche sociali, economici, ambientali, culturali e paesaggistici.
Il seminario del 12 luglio si aprirà con i saluti del sindaco di Prata, Gaetano Tenneriello. Ad introdurre i lavori sarà Maurizio Reveruzzi, coordinatore del Gal Partenio. A seguire le relazioni di Mario Losasso, Direttore del Dipartimento di Architettura dell’Università “Federico II”, e di Carlo Gasparrini, docente di Urbanistica dell’Università “Federico II”. Quindi gli interventi di Marella Santangelo, docente di Progettazione Architettonica e Urbana della “Federico II”, Paolo Giardiello, docente di Allestimento e Architettura degli Interni della “Federico II”, Raffaele Spagnuolo, presidente di “Amici della Terra Irpinia”, Emanuela Evangelista, ideatrice “Terratosta”, e Fulvio Fraternali, presidente dell’Ordine degli Architetti di Avellino. Le conclusioni sono affidate ad Alfonso Tartaglia, direttore dello Stapa Cepica di Avellino, e Luca Beatrice, presidente del Gal Partenio.
Parteciperanno i sindaci Carmine Coviello (Altavilla Irpina), Carlo Grillo (Chianche), Valentino Tropeano (Montefredane), Eugenio Abate (Montemiletto), Giuseppe Lombardi (Petruro Irpino), Antonio Turturo (Pietrastornina), Pasquale Ricci (San Martino Valle Caudina), Francesco Saverio Iandoli (San Potito Ultra), Domenico Majello (Sant’Angelo a Scala), Angelina Spinelli (Santa Paolina), Pasquale Giuditta (Summonte), Antonio Cardillo (Torre le Nocelle) e Fabio Grassi (Tufo). ”Fermata Qualità” vuole essere un modello di studio per lo sviluppo locale sostenibile finalizzato a rivitalizzare i borghi storici e rurali attraverso la valorizzazione del patrimonio immobiliare abbandonato o sottoutilizzato, non solo a fini turistici ma anche a fini artigianali, di piccolo commercio, di servizi e residenze. Il modello che si vuole sviluppare si caratterizza per la sua capacità di promuovere la rigenerazione paesaggistica, ambientale, economica, sociale e culturale di borghi storici e rurali e del loro intorno territoriale, sia attraverso il preliminare recupero del patrimonio che attraverso azioni di rivitalizzazione del contesto territoriale di area vasta in una visione d’insieme.
Il progetto, infatti, coinvolge i comuni dell’area del Gal Partenio e vuole assumere le caratteristiche di un progetto territoriale strategico di area vasta, in grado di orientare le politiche di intervento finalizzate alla rivitalizzazione non solo dei singoli borghi ma dell’intero territorio in una visione di rete territoriale. Quello della rivitalizzazione dei centri minori è un tema tante volte messo a fuoco, ma mai realmente approfondito. Ci sono stati diversi interventi ma quasi sempre sono rientrati in programmi specifici e azioni puntuali, alla ricerca di un recupero di beni spinto, decontestualizzato e fine a se stesso. L’obiettivo è quello di comprendere che un progetto di solo intervento su specifici immobili è destinato al fallimento se non viene inserito in un progetto di sistema più ampio, di valenza territoriale e in grado di affrontare tutti gli aspetti connessi alla rivitalizzazione di un borgo, siano questi di natura paesaggistica, ambientale, economica, sociale e culturale.
Il progetto si presenta come un modello progettuale di sviluppo locale di nuova generazione, in grado di promuovere un progetto integrato territoriale di sviluppo sostenibile, che coordini ed integri interventi di valenza ambientale, economica, sociale e culturale e con diverso grado di redditività (alta, media, bassa); coinvolgere soggetti pubblici e privati, attraverso un adeguato modello di governance, fondato sulla sottoscrizione di un patto territoriale per rilevare tramite procedura a evidenza pubblica il patrimonio pubblico e privato coinvolgibile nel progetto; superare le difficoltà della finanza pubblica, attivando risorse private di varia natura, anche attraverso fondi di investimento internazionali, interessati alla valorizzazione e commercializzazione del patrimonio immobiliare e fondiario, al fine di farlo diventare una leva importante per lo sviluppo locale