Ven. Nov 22nd, 2024

lavoroagricoloLa realizzazione di nuovi e innovativi processi di produzione, valorizzazione e produzione di specialità agroalimentari tipiche, riconversione delle aziende e dei suoli da coltivazioni non più redditizie a nuove più rispondenti alle mutate esigenze di mercato, messa a reddito delle molteplici valenze ambientali, sociali ed economiche dell’attività agricola con attività agrituristiche, di fattorie didattiche, orti sociali, centri estivi in fattoria, recupero di specie agronomiche autoctone ed altro.
Sono queste alcune iniziative scaccia crisi delle imprese agricole campane che hanno vinto la selezione regionale e parteciperanno a quella nazionale dell’’”Oscar Green”, il premio per l’innovazione dei Giovani della Coldiretti con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. Tanti i volti dell’agricoltura vincente e innovativa degli under 40 di Giovani Impresa di Coldiretti che si sono ritrovati nella splendida cornice della Camera di Commercio di Napoli per essere premiati e per discutere sulle criticità e delle problematiche che accompagnano la scelta di investire in agricoltura, ma anche delle tante opportunità che l’impegno in agricoltura e il bello della Campania offrono, fra cui i nuovi mestieri.
Sei i premiati per altrettanto categorie di concorso, più una
“menzione speciale “Paese Amico” e tre premi speciali “Il bello della Campania”.
Tre i vincitori in provincia di Salerno, 2 nel Napoletano e 1 a Benevento, mentre sono menzioni speciali per “Paese Amico” la scuola Gaetano Filangieri di Cava dé Tirreni e premio “Il bello della Campania” la Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli, Marilena Aufiero della Cantina Bambinuto di Santa Paolina (Av) e Giuseppe Forlingieri di Marzano Appio (CE).
Tante le storie dietro a idee che hanno portato al successo, anche economico, molti giovani campani che hanno scommesso sull’agricoltura, magari lasciandosi alle spalle un passato accademico insoddisfacente, come Marilena Aufiero.
Lei che aveva cominciato la carriera di avvocato ha deciso nel 2009 di dedicarsi alla campagna: eredita l’azienda di suo padre Raffaele Aufiero e porta una ventata di novità scegliendo di lavorare solo uve di produzione propria, Greco, Falanghina e Aglianico, in modo da poterne seguire la lavorazione e garantirne la qualità, dalla vigna al prodotto finito.
Se filiera è una delle parole chiave di oggi, ha il suo peso anche “riuso”, quello che attua Raffaele Palma affermatosi per “ Stile e cultura d’impresa” che con la sua Azienda Agricola di Capaccio (Salerno) produce erbe aromatiche, senza buttare via niente: l’azienda limita l’esubero e lo sperpero di prodotti non necessari al ciclo produttivo delle piante.
Nella lavorazione i materiali di scarto vengono usati per nuovi prodotti ad alto valore aggiunto: oli essenziali e acque aromatiche, colori naturali per la tintura delle fibre tessili, coloranti per la bio-edilizia.
I profumi sono alla base del lavoro dell’azienda di Bartolo Coppola di Sant’Antonio Abate (Napoli) premiata per la categoria “Non solo Agricoltura” per la ricerca e la reintroduzione sul mercato delle rose profumate, particolari varietà dal profumo molto intenso e che stavano rischiando di andare perdute e sparire dal commercio.
Pensa alle donne, e alla loro bellezza, invece, Generoso Aito vincitore della categoria “In-Filiera” con la sua Aitohelix di Sarno (Salerno) che estrae la bava di lumaca attraverso un macchinario da loro brevettato: l’apparecchiatura evita di stressare la chiocciola che poi torna a scorazzare, lentamente. Da questa si crea un prodotto ad altissima qualità utilizzabile sia nel settore della cosmesi, sia in quello farmaceutico, sia in quello alimentare.

Va controtendenza rispetto ai diktat della grande industria alimentare, Giuseppe Forlingieri vincitore della
“Menzione speciale Paese Amico” che nella sua azienda agricola di Marzano Appio (Caserta) dice no alle ciliege sempre più grosse e sta rinnovando i vecchi ceraseti, sostituendoli con portainnesti nanizzanti o seminanizzanti che diminuiscono la grandezza delle ciliegie, ma che ne migliorano la qualità.

Non sempre le misure contano.
Di non minor rilievo l’impegno di altri, come quello di:
– Rino Corbo dell’azienda agricola Fontana reale di Benevento con la vinificazione spumantizzata in bianco in azienda di Falanghina e Aglianico,
– Ilaria Ambrosino di Palma Campania (NA) con la sua produzione di polline e di miele in favo”;
– Carlo Abbamonte di Caggiano (SA) con la sua produzione di ortaggi tipici con particolare riferimento al carciofo bianco affermatisi rispettivamente per le categorie del premio “Esportare il territorio”, “Campagna Amica e
ideando”.

Di Carlo Scatozza

redattore di Campania Slow | Contatto Facebook: http://it-it.facebook.com/people/Carlo-Scatozza/1654720386

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.